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Altro che pallone meteo: la “pallonata” di Pechino – Roberto Ezio Pozzo

Vogliamo fare un punto sulla storia del pallone-sonda cinese sopra gli Stati Uniti, avvistato per la prima volta nei cieli del Montana, sopra una base che custodisce missili nucleari?

È un “dirigibile civile usato per scopi di ricerca meteorologica“, si legge in una nota diffusa dal Ministero degli esteri cinese.

I palloni meteo

Premetto di essere discretamente ferrato in materia. Da radioamatore-SWL da oltre 50 anni, innumerevoli volte ho tracciato via radio i palloni meteo: italiani, francesi, tedeschi.

Le sonde meteo (marca Vaisala), che si lanciano in tutto il mondo due volte al giorno per tracciare la curva di temperatura, pressione e umidità ai livelli superiori dell’atmosfera, recano agganciati sotto scatolotti grandi come due pacchetti di sigarette, con involucro di polistirolo espanso, dal peso di pochissimi grammi.

Migliaia di appassionati radioamatori li tracciano via radio (frequenza 400 Mhz) con normali apparecchiature UHF radioamatoriali ed un paio di software freeware disponibili in rete.

Quando la radiosonda cade al suolo, il trasmettitore a bordo della Vaisala continua trasmettere (con potenza risibile: pochi milliwatt) fino a 12 ore dopo la caduta, prima che la batteria da 9 volt che la alimenta si esaurisca.

Con normali antenne direttive portatili (dopo aver visto sul pc l’area di caduta), gli appassionati possono recuperare i resti del pallone (in lattice) e lo scatolotto, che, quando non cade in mare, è spesso impigliato agli alberi e solo in rari casi cade in zone libere da ostacoli (purtroppo).

Lo scatolotto in polistirolo viene collezionato o cannibalizzato per recuperare un circuito peraltro banale e di bassissimo costo. Gli enti meteo internazionale non sono interessati a riavere le radiosonde indietro, sia perché hanno esaurito la loro missione (tipicamente di sei ore) sia perché il valore commerciale della radiosonda è di pochissimi euro.

Cosa possiamo concludere? Che Repubblica parla di mongolfiere (sic), Quotidiano Nazionale parla di paloni aerostatici e la Rai decide d’autorità che sono palloni sonda pacifici, tout court

I punti fermi

I punti fermi sono questi:

– Una radiosonda meteo non riuscirebbe mai a viaggiare dalla Cina all’America anche e soprattutto perché, continuando a salire, a circa 30 mila metri esploderebbe per eccesso di espansione del gas.

– Una radiosonda scientifica ha un payload di pochi grammi e una sua caduta al suolo non provocherebbe alcun danno. Se il Pentagono parla di possibili frammenti che potrebbero fare danni deve necessariamente trattarsi di qualcosa di molto più grande e robusto del payload per esperimenti scientifici di quelli attualmente conosciuti e affidati a palloni stratosferici. Per cui temo che al Pentagono sappiano che si tratta di ben altro…

– qualcuno confonde altezza misurata in metri e in piedi (come si usa per convenzione per tutto ciò che vola), per cui chi parla di 60 mila piedi parla di meno di 20 mila metri.

– La tracciatura di tutti i palloni meteo è liberamente disponibile su siti come radiosondy.info e radiososnde.eu, per cui escludere le sonde meteo è un attimo.

Purtroppo, quindi, di ben altro si tratta e la cosa temiamo dovrebbe interessare l’intelligence.

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