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Caro Cacciari, la propaganda non è legittima: Meglio la pace

Sono perfettamente d’accordo su quella che è la tesi centrale dell’intervista di Massimo Cacciari su “Il Giornale” di ieri. La presenza di Zelensky a Sanremo è un atto di propaganda. Il dissenso rispetto alle idee di Cacciari inizia subito […]

(DI CARLO FRECCERO – Il Fatto Quotidiano) – Sono perfettamente d’accordo su quella che è la tesi centrale dell’intervista di Massimo Cacciari su “Il Giornale” di ieri. La presenza di Zelensky a Sanremo è un atto di propaganda. Il dissenso rispetto alle idee di Cacciari inizia subito dopo questa constatazione. Cacciari ritiene la propaganda non solo legittima, ma in qualche modo necessaria perché siamo, di fatto, in guerra. Io invece respingo la propaganda proprio perché, come la maggioranza degli italiani certificati dai sondaggi, respingo la guerra. È il motivo per cui altre personalità straniere illustri come Gorbaciove Rania di Giordania non hanno creato scandalo. Potevano piacere o non piacere, ma non erano lì a parlare per ottenere il coinvolgimento totale dell’Italia in una guerra verso cui ci stiamo ineluttabilmente avviando passo dopo passo.

Mentre i sondaggi sui vaccini hanno assecondato subito la linea governativa, sulla guerra la maggioranza degli italiani ha posizioni diverse e non vuole che si vada oltre. Abbiamo già stanziato 450 milioni per l’Ucraina (più gli 800 del Samp-T) non solo senza ritorno, ma subendo drammaticamente i disagi che le ricadute delle sanzioni alla Russia hanno sulla nostra economia e le restrizioni della vita quotidiana: carenze di riscaldamento, crisi di approvvigionamenti. Ma di fronte al rischio di un conflitto nucleare c’è ancora una sana reazione di rifiuto dettata dall’istinto di sopravvivenza. Cacciari costruisce una sorta di sillogismo logico per giustificare la guerra. Logico usare la propaganda se dobbiamo promuovere la guerra. Logico che l’Occidente difenda i suoi valori. Logico che l’Impero Americano porti avanti fino in fondo la sua politica imperiale. Sembra sfuggirgli il fatto che noi non siamo l’Impero Americano. I valori dell’Occidente diffusi dall’Impero non sono i nostri. Valori occidentali sono l’arte, la letteratura, la filosofia, la musica. Valori imperiali sono la cancel culture e la woke culture, il politicamente corretto che in Italia non condivide nessuno. Ma soprattutto: la cultura della guerra è contraria alla nostra Costituzione. Promuovere la propaganda su un palcoscenico popolare come Sanremo va contro la maggioranza del Paese. La democrazia non conta più nulla?

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