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“C’è un medico a bordo?!” C’era Bea, laureanda in medicina a Perugia

“C’è un medico a bordo?!” Allarme sul volo Ryanair. Una laureanda in medicina dell’Università di Perugia è intervenuta in volo per soccorrere un’anziana, colpita da malore durante la tratta. L’eroina è una giovane studentessa di Perugia, Maria Beatrice Minelli.

L’episodio si è verificato sabato mattina sul volo Perugia-Londra Stansted e a raccontare il tutto è stata proprio la giovane laureanda. Umbria Journal si è messa in contatto con lei tramite il padre Fabrizio Minelli.

Raggiunta telefonicamente, Maria Beatrice ha spiegato quanto è accaduto in quei terribili momenti. “Ho visto le hostess che erano agitate e poi la voce ufficiale che dice c’è un medico a bordo? Io lì per lì non ho detto niente ho aspettato che qualcuno si facesse avanti, ma non vedendo nessuno sono andata. Ho detto che non ero medico, ma frequentavo la facoltà di medicina”.

La giovane studentessa è stata poi affiancata da un medico psichiatra e, insieme a lui, ha aiutato l’anziana a riprendersi. “La signora aveva con sé un saturimetro e mi è stato possibile monitorare la situazione. In quel momento aveva la frequenza cardiaca bassa. Aveva perso i sensi, era svenuta due volte e il pulse rate era basso e molto flebile. Le abbiamo dato anche l’ossigeno e permettendole così di arrivare a Londra senza ulteriori aggravi. La signora parlava inglese e grazie agli studi siamo riusciti a capirci”. 

La donna straniera, proveniente dalle Marche, si è poi ripresa ma, per precauzione, è stata consegnata alle cure dei sanitari londinesi una volta atterrati. Maria Beatrice Minelli ha spiegato che la donna si è fatta accompagnare in bagno e visitare. Cos’abbia avuto non si sa, ma dai sintomi, molto probabilmente, potrebbe trattarsi di un virus intestinale.

La giovane presto sarà laureata, le mancano solo tre esami più la tesi che sarà in medicina generale. Il suo sogno è poi quello di specializzarsi in endocrinologia. E noi le auguriamo tutto il bene possibile. Perugia ha bisogno di giovani medici come lei. Grazie Bea!

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