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Cinghiali, cacciatori a singolo: “Ridistribuire le zone settorializzate e non limitare i permessi di prelievo nelle zone b

La rappresentanza del movimento dei Cacciatori in forma individuale, detti i “cacciatori a singolo al cinghiale”, replicano alle proposte avanzate da parte di una rappresentanza dei cacciatori in braccata. Di seguito le loro proposte: 

A seguito della riunione avvenuta tra i componenti delle squadre di caccia al cinghiale dell’atc 3 Ternano-Orvietano, è emersa la necessità da parte di alcuni cacciatori che praticano la forma individuale di prelievo venatorio della specie cinghiale in umbria, di intervenire in risposta alle proposte da loro avanzate al fine di approfondire alcuni aspetti non trattati o in parte poco chiari relativi alla suddetta tipologia di caccia.
In un momento dove la presenza di animali è assai molto più perseverante in aree non vocate, provocando serie conseguenze all’agricoltura alla sicurezza stradale e a volte anche all’incolumità pubblica, riteniamo che tale pratica sia una risorsa fondamentale nel prelievo venatorio del cinghiale.
Il minore impatto invasivo sul territorio rispetto alla tradizionale braccata, permette l’attività in quelle aree dove le squadre non potrebbero mai esercitare il prelievo favorendone anche lo spostamento degli animali dalle zone stesse alle zone settorializzate.

La settorializzazione delle zone assegnate alle squadre, i permessi di prelievo alle squadre nelle zone bianche comportano una drastica riduzione del territorio “libero” riducendo notevolmente le aree praticabili causando inevitabilmente l’occupazione, (regolarmente concessa dal RR34/99) dei settori liberi assegnati alle squadre da parte dei cacciatori individuali.
Il ridimensionamento di territorio settorializzato aiuterebbe a togliere i spiacevoli accadimenti ed i possibili attriti che purtroppo possono vedere coinvolti i cacciatori di braccata con i cacciatori a singolo. Questo aiuterebbe sicuramente alla convivenza delle due forme di caccia piuttosto che all’abolizione totale della forma individuale come proposto dai rappresentati delle squadre di caccia al cinghiale.

Relativamente alle proposte avanzate riguardanti il riconoscimento della girata come forma di prelievo venatorio, siamo ad evidenziare come l’argomento sia stato più volte affrontato e discusso poiché ritenuto di considerevole interesse. Ad oggi tale modalità è consentita in Umbria esclusivamente come azione di contenimento e per questo utilizzata con soddisfacenti risultati in tutte quelle aree dove la caccia non può essere autorizzata.
Al fine di poter consentire il riconoscimento della girata anche come prelievo venatorio, riteniamo necessario ed indispensabile provvedere alla ridistribuzione delle zone settorializzate assegnate alle squadre nelle zone vocate e non alla limitazione dei permessi di prelievo da parte delle stesse nelle zone cosiddette bianche. Azioni indispensabili a nostro avviso, per permettere una equa e soddisfacente ridistribuzione del territorio da assegnare alle future eventuali squadre di girata.

Ricordiamo che l’attività del singolo, regolamentata dal RR 34/99, obbliga il cacciatore al versamento di apposito contributo economico stabilito dagli ATC competenti per territorio. Questo comporta indiscutibilmente un onere individuale assai più dispendioso rispetto al contributo economico che ogni singola squadra è tenuta a versare al momento dell’iscrizione. Considerato il numero di cacciatori che oggi sempre più si avvicinano anche a questa forma di caccia ci auspichiamo che la nostra rappresentanza diventi parte attiva nelle sedi decisionali opportune al fine di poter dare anche il nostro contributo nelle azioni necessarie alla gestione del prelievo venatorio del cinghiale.

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