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Grossa mole di lavoro, prorogate le indagini sul caso Don Uva. Gli indagati respingono le accuse – l'Immediato

Riflettori su oss, infermieri ed educatori che avrebbero maltrattato 25 pazienti della struttura socio sanitaria di via Lucera a Foggia

Impressionante mole di lavoro tra video e intercettazioni. Ecco perché il pm Pietro Iannotta ha chiesto al gip la proroga delle indagini fino ad ottobre sui presunti maltrattamenti al “Don Uva”. Lo riporta la gazzetta del mezzogiorno. Vittime di oss, infermieri ed educatori sarebbero 25 pazienti oligofrenici (19 donne) che erano ricoverati nella residenza sanitaria di via Lucera.

L’inchiesta “New life” è sfociata nel blitz del 24 gennaio quando i carabinieri del nucleo investigativo eseguirono 30 ordinanze cautelari della gip Marialuisa Bencivenga (7 in carcere, 8 ai domiciliari, 15 divieti di avvicinamento alle parti offese e/o di dimora presso la struttura sanitaria) nei confronti di 19 operatori socio sanitari, 8 infermieri, 2 educatori professionali, un addetto alle pulizie. Sono accusati a vario titolo di 19 episodi di maltrattamenti sotto forma di schiaffi, spintoni, strattonamenti, insulti, minacce, umiliazioni; 13 sequestri di persona con degenti chiusi nelle stanze e nella mensa: 2 violenze sessuali, una per presunti palpeggiamenti su una donna con grave ritardo mentale e l’altra per aver indotto due degenti oligofrenici a compiere atti sessuali; e favoreggiamento per la ricerca e disattivazione di telecamere e microspie piazzate dai carabinieri nel reparto femminile.

Gli accusati respingono le accuse e negli interrogatori tenuti dopo il blitz hanno spiegato che non c’era alcuna volontà di far del male alle degenti o umiliarle; mai sequestri di persona, anche perché era impossibile chiudere i pazienti nelle stanze in quanto prive di serrature spesso rotte; parole e frasi talvolta inopportune, ma pronunciate anche per adeguarsi al linguaggio degli stessi pazienti; comportamenti anche inappropriati, però conseguenza dello stress di chi si trovava da solo o in coppia a dover assistere per ore sino a 30 pazienti oligofrenici, di difficile gestione.

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