Si è spesso parlato del caso Alex Schwazer e sono numerose le domande che circolano attorno al suo nome. Accuse di doping, squalifiche e una carriera messa in bilico. Una storia che ha coinvolto l’Italia intera e che è diventata anche una serie-tv: Il Caso Alex Schwazer arriverà su Netflix. Qual è, però, la vera storia del marciatore altoatesino?
Il Caso Alex Schwazer: la vera storia del campione di marcia
Quella di Alex Schwazer è una vicenda che negli anni ha appassionato e coinvolto milioni di persone. Una storia che è passata attraverso telegiornali, piattaforme web, social media e tutto ciò che riguarda l’informazione.
Se ne è parlato tantissimo e ne sono state date numerose versioni: qual è però la vera storia che si nasconde dietro la figura di Alex Schwazer?
Il caso Alex Schwazer: le Olimpiadi di Londra e la prima positività
È il 6 agosto 2012 e l’indomani avranno inizio le Olimpiadi di Londra. Tutto apparentemente sembra tranquillo, ma Alex Schwazer viene trovato positivo all’eritropoietina a causa di un controllo effettuato a sorpresa: il campione di marcia è positivo al doping. La positività lo porta a essere squalificato dalle competizioni fino al 2016 e lo scandalo mediato gli piomba addosso come un macigno. Da quella notizia partono una serie di polemiche pesanti, di domande intrise di cattiveria e di veleno e, giusto per peggiorare ancora di più la situazione, Schwazer si separa dalla sua compagna, Carolina Kostner, accusata tra l’altro di averlo aiutato a sottrarsi a un controllo antidoping. Lo stesso Schwazer, in un’intervista passata alla storia, avrebbe confermato di avere fatto uso di eritropoietina «per essere competitivo come gli altri», ma nonostante le lacrime per il dispiacere e il forte senso di colpa, la sua condanna non è stata modificata.
La presunta seconda positività di Alex Schwazer: correva l’anno 2016
Nel 2016 Alex Schwazer torna in scena ed è pronto a tutto pur di partecipare più forte che mai alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. Tra le clausole, una fondamentale: mai più fare uso di doping. Purtroppo, la quiete ha vita breve e ripiomba sul campione una nuova accusa. Il 21 giugno 2016 comincia a circolare la notizia di una nuova positività del marciatore: a incriminarlo sarebbe stato un esame di urine prelevato il 1° gennaio, risultato però negativo a una prima analisi standard. Alex Schwazer e tutto il suo staff, però, non ci sta: non si tratta di doping e le accuse, secondo loro, sono del tutto false e disastrose. Nulla da fare, il marciatore altoatesino è portato nuovamente alla squalifica per ben 8 anni. Una storia che sembra non avere fine e che porta il campione in uno stato di sconforto più totale, ma lui, la verità, vuole portarla a galla.
2021: il caso viene archiviato
È il 2021 e Alex Schwazer si sta allenando quando, improvvisamente, riceve la notizia dell’archiviazione del suo caso. Sono passati quasi 5 anni da quella seconda accusa di doping e il Gip del Tribunale di Bolzano, Walter Pelino, ha disposto l’archiviazione del procedimento penale perché, stando alle prove e a tutto il resto «Schwazer non avrebbe commesso il fatto».
Tutta la storia del marciatore Schwazer è raccontata nella nuovissima serie-tv di Netflix, in arrivo in esclusiva il 13 aprile 2023.