20 Mar 2023 17:07 – di Redazione
Una folla commossa ha dato oggi l’ultimo saluto a Giorgio Bornacin, storico esponente della destra ligure ed ex parlamentare, scomparso la scorsa settimana all’età di 73 anni. Sono stati tantissimi, infatti, gli amici della politica e non solo che si sono ritrovati nella chiesa di Santa Zita alla Foce di Genova, dove si sono svolte le esequie. E dove tutti, tanto chi ha condiviso dalla stessa parte il lungo impegno al servizio della Nazione quanto gli avversari, hanno ricordato le qualità prima di tutto umane che facevano di Bornacin un politico di razza.
Se ne va «un fratello»: amici e avversari uniti nel dolore
Di Bornacin hanno parlato come di un «fratello» il presidente del Senato, Ignazio La Russa, il vicepresidente Maurizio Gasparri, l’ex consigliere regionale Gianni Plinio, che con lui hanno condiviso decenni di impegno nelle file della destra, iniziato nel Msi e proseguito in An e nel Pdl, partiti per cui era stato parlamentare. Di «cristallino esempio di impegno politico per il Paese, la città e la regione», ha poi parlato il governatore ligure Giovanni Toti, mentre dal campo avversario, come riferito da Genova24, che ha dedicato al funerale un ampio servizio, sono stati gli ex parlamentari del Pd Mario Tullo e Graziano Mazzarello a tributargli un ricordo e riconoscergli la capacità di dialogare sui temi oltre qualsiasi schieramento.
L’addio a Bornacin: la bandiera del Msi sulla bara e l’ultimo pensiero per la comunità
Una virtù che Bornacin esercitava dalla sua solida identità politica, rimarcata anche nel suo commiato: sul feretro è stata posta una bandiera tricolore con la fiamma del Msi, insieme a un foulard degli Autieri dell’Esercito in cui aveva prestato servizio. A rimarcare il legame profondo di Bornacin con la storia della destra c’era, inoltre, anche la corona di fiori che ha voluto inviare Giuliana de’ Medici, la figlia di Giorgio Almirante. A ricordare infine quale fosse lo spirito con cui Bornacin affrontava il suo servizio verso la comunità è stato il parroco don Massimiliano Moretti che, ripercorrendo le ultime fasi della malattia, ha parlato anche di un progetto di beneficienza al quale la parrocchia ha deciso di destinare tutte le offerte raccolte nel corso della funzione.