L’indagine sul dibattito esploso nelle ultime settimane
Antonio Lamorte — 25 Marzo 2023
La maggior parte degli italiani è contrario alla maternità surrogata, soprattutto a quella dietro compenso. Però cambia il discorso sulla genitorialità di questi bambini nati all’estero e cambia la società per quanto riguarda l’idea e la percezione della coppia. È quanto emerge dal sondaggio Pagnoncelli pubblicato su Il Corriere della Sera. Il tema è esploso nelle ultime settimane dopo la dopo la manifestazione LGBTQUIA+ di sabato scorso a Milano, le dichiarazioni a In Onda di Fabio Rampelli – “Se due persone dello stesso sesso chiedono il riconoscimento, e cioè l’iscrizione all’anagrafe, di un bambino che spacciano per proprio figlio significa che questa maternità surrogata l’hanno fatta fuori dai confini nazionali” – , quelle del deputato Fdi e presidente della Commissione Cultura, Federico Mollicone – “un reato grave, più grave della pedofilia” – e lo scontro a Mezz’ora in più tra la ministra Eugenia Roccella e la giornalista Lucia Annunziata.
Se ne sono dette di ogni insomma. Dall’indagine emerge intanto una generale contrarietà alla pratica ma anche una consistente maggioranza relativa che ritiene opportuno riconoscere i diritti dei bambini nati altrove. La maternità surrogata è illegale in Italia. Le coppie etero e omosessuali per farvi ricorso vanno all’estero, dove le condizioni e i costi e le procedure cambiano sensibilmente da Paese a Paese, innescando una questione morale che in Italia sta infiammando il dibattito.
L’indagine misura che il 65,4% degli italiani è contrario alla pratica quando compiuta dietro un corrispettivo economico, i favorevoli sono il 19,7%, il resto non risponde. Per i detrattori la gestazione per altri è un “utero in affitto”, così lo definiscono per connotare valorialmente la pratica. I contrari diminuiscono sensibilmente, al 40,3%, i favorevoli al 34,6%, il 25,1% non si pronuncia nei casi di pratica senza alcun compenso. Il 45% degli italiani si dichiara però favorevole al fatto che i figli nati a seguito di maternità surrogata in Paesi dove la pratica è legale, vengano registrati nei comuni di residenza della coppia dopo il loro rientro in Italia. Uno su quattro, il 26%, invece è contrario, il 29% non prende posizione.
Fratelli d’Italia ha portato al via in Commissione alla Camera la proposta per universalizzare il reato con le pene previste dalla legge italiana anche a chi torna in Italia con un figlio nato all’estero, dov’è possibile. La contrarietà alla maternità surrogata prevale soltanto tra gli elettori di Fratelli d’Italia e della Lega. Il 47% è favorevole alla possibilità alle coppie omosessuali di adottare un figlio, 32% i contrari. L’atteggiamento di maggiore contrarietà è tra gli elettori di Fdi, 58%, e Lega, 48%, pur in presenza di una quota pari al 30% e al 39%d i favorevoli.
Il 53% degli italiani è convinto che la politica italiana stia arrancando su questi temi rispetto alla società, uno su quattro si mostra più benevolo nel giudizio. Gran parte ma non più maggioranza, il 43%, degli italiani, è sempre meno legato a una visione tradizionale di famiglia: l’unione che nasce tra uomo e donna uniti in un matrimonio religioso (20%) oppure che convivano senza essere sposati ma semplicemente uniti da un legame affettivo (23%). Il 45% ritiene che anche l’unione che nasce tra due individui anche dello stesso sesso è famiglia, che hanno un legame affettivo e decidono di convivere sotto lo stesso tetto uniti civilmente (15%) o meno (30%, ossia la maggioranza relativa). Tra i cattolici praticanti oltre uno su tre considera famiglia anche le coppie omosessuali.
Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.
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