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Omicidio Thomas Bricca, gli amici pubblicano foto e nomi dei presunti killer: “Tutti devono parlare” – Il Riformista

Manifestazione non autorizzate: “Non dobbiamo né distruggere né fare casino”

Redazione — 2 Febbraio 2023

Omicidio Thomas Bricca, gli amici pubblicano foto e nomi dei presunti killer: “Tutti devono parlare”

Da una parte la nota della procura di Frosinone che smentisce le ricostruzioni giornalistiche degli ultimi giorni e invita a mantenere un “rigoroso riserbo” anche per rispetto dei familiari di Thomas Bricca, il 18enne morto dopo essere stato colpito alla testa da un proiettile nel comune di Alatri mentre si trovava, lunedì 30 gennaio, all’esterno di un bar in compagnia di altri amici.

Dall’altra proprio quest’ultimi stanno condividendo sui social, a oltre 48 ore dall’agguato commesso da due persone in sella a uno scooter (esplosi ‘nel mucchio’ almeno due proiettili da una distanza di circa 20 metri), foto e nomi dei presunti responsabili della morte di Thomas e una serie di minacce. Così come riporta LaPresse, infatti, su alcuni profili social gli amici del 18enne stanno condividendo tutti lo stesso post. Frasi come “morirete tutti”, “la corsa sta per finire”, “adesso ammazzate anche me infami. Il silenzio non risolverà nulla. Tutti devono parlare” e “spero che quei bastardi non vadano in mano a una giustizia che non fa giustizia”.

Gli stessi amici hanno poi organizzato una manifestazione in programma per domani, venerdì 3 febbraio. Iniziativa non autorizzata dalla Questura di Frosinone con il sindaco di Alatri Maurizio Cianfrocca che invita i giovani “ad abbassare i toni” e “a confidare nella giustizia” perché sono “le istituzioni” che “devono intervenire, facendo le indagini e consegnando i responsabili alla giustizia”.

“Organizzeremo presto come comune con le scuole una manifestazione oltre ad indire il lutto cittadino il giorno dei funerali di Thomas” aggiunge il primo cittadino. Un appello per ora non accolto dagli amici del 18enne che ribadiscono: “L’incontro di domani si farà con o senza autorizzazione, non dobbiamo né distruggere né fare casino. Chi vuole partecipare bene, più siamo meglio è non ce ne frega niente delle guardie o del sindaco”. Omar, amico di Thomas, aggiunge: “Non ci serve la protezione di nessuno perché nessuno ha protetto. Thomas. Siamo brava gente vogliamo solo salutarlo in pace, che ci sente”.

Sui social e nei gruppi di Alatri si susseguono anche gli appelli dei genitori che invitano gli adolescenti, “a nome di tutte le mamme, di non cedere mai alla violenza. La violenza porta solo morte, niente altro. Onorate la memoria di questo vostro amico solo con gesti di pace. Allora si che Thomas non sarà dimenticato”.

In mattinata dopo le indiscrezioni di ieri relative ai due fratelli che si sono presentati in caserma dai carabinieri per essere ascoltati, la procura di Frosinone guidata da Antonio Guerriero ha diffuso una nota con la quale, “al fine di non compromettere lo sviluppo delle indagini in corso relative all’omicidio di Thomas Bricca“, fa sapere di “tenere una linea di rigoroso riserbo su tale vicenda per cui non può rilasciare alcun tipo di dichiarazione”. “Questo riserbo – spiega il comunicato – è necessario non solo per le predette esigenze ma anche in quanto è doveroso verso la famiglia della vittima che deve affrontare questa tragedia ed a cui si è vicini“. Il procuratore Guerriero definisce “infondate” le ricostruzioni di quanto avvenuto lunedì sera ad Alatri. “Si precisa – scrive – che dopo aver assicurato il massimo impegno per individuare i responsabili di tale delitto non si è inteso rilasciare alcun tipo di dichiarazione per cui non risultano fondate alcune ricostruzioni emerse sugli organi di informazione”. “Non appena emergeranno significativi sviluppi sulle indagini, compatibilmente con le indicate esigenze – conclude la nota -, sarà cura di questa Procura di Frosinone comunicarlo”.

Al momento non è stato emesso alcun provvedimento sia nei confronti dei due fratelli che di altre persone ascoltate negli ultimi giorni. Diverse le piste considerate “calde” dagli investigatori. Quella più plausibile sarebbe riconducibile a una lite tra bande di giovani che avrebbe vissuto un momento di non ritorno nel weekend precedente l’omicidio del 18enne. Una lite degenerata in un pestaggio che sarebbe stato vendicato con l’agguato armato il giorno successivo. Non è chiaro se Thomas  fosse l’obiettivo della spedizione o se sia rimasto vittima per scambio di persona, sempre nell’ambito di un regolamento di conti tra bande di giovani e giovanissimi.

Quel che è certo è che chi ha premuto il grilletto da una distanza non ravvicinata, sparando ad altezza uomo, lo ha fatto non certo per intimidire. In quest’ottica vanno considerate anche le parole di un’amica di Bricca: “Qui non è un fatto di droga, qui è un po’ di tempo che c’è un gruppo di ragazzini che vogliono comandare, nel senso che se gli gira storto ti minacciano. E’ successo a tantissimi ragazzi di essere stati minacciati da questi vigliacchi e alla fine è successa una tragedia. Hanno sbagliato anche persona, non dovevano prendere lui”.

Redazione

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