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Omicidio Thomas Bricca, sotto scorta un altro ragazzo: “Era lui il vero bersaglio”, monta la rabbia tra gli amici – Il Riformista

Il dolore e lo smarrimento tra i giovanissimi di Alatri

Elena Del Mastro — 3 Febbraio 2023

Omicidio Thomas Bricca, sotto scorta un altro ragazzo: “Era lui il vero bersaglio”, monta la rabbia tra gli amici

E’ bastato un solo colpo per uccidere Thomas Bricca, 18enne di Alatri, provincia di Frosinone, un lunedì sera come tanti mentre era con i suoi amici fuori al bar della centrale piazza del paese. Gli investigatori sono a lavoro per ricostruire quanto accaduto raccogliendo le numerose testimonianze soprattutto dei tanti ragazzi presenti in piazza in quel momento. E cercano di ricostruire una storia difficile, intricata, viziata da pregiudizi, vecchi rancori, dinamiche reali o presunte tra bande di giovanissimi, ma soprattutto rabbia.

Di certo resta che due uomini a bordo si uno scooter sono arrivati in piazza e da una distanza di 20 metri circa hanno sparato in direzione del mucchio di ragazzi in piazza. Secondo le ultime indiscrezioni riportate dal Corriere della Sera, il vero obiettivo dell’agguato non sarebbe stato Thomas ma un altro ragazzino di origini marocchine suo coetaneo. Un’ipotesi plausibile, indicata da vari testimoni, tanto che il giovane sarebbe stato messo sotto scorta. Resta in piedi l’ipotesi che chi ha sparato volesse solo intimorire il ragazzo o i ragazzi senza davvero prendere la mira. Resta dunque in piedi anche l’ipotesi che chi ha sparato avesse poi colpito accidentalmente.

Mercoledì sera due uomini si sono presentati in caserma e sono stati interrogati fino all’alba. Hanno un alibi di ferro, verificato dai militari e non sono indagati. Il loro nome era stato ipotizzato dagli amici del 18enne. Quando i due si sono presentati hanno detto agli investigatori di sapere di essere ricercati ma hanno anche detto di non sapere nulla di quanto accaduto. I due conoscevano però le pesanti dinamiche che si erano innescate tra i giovani di Alatri. Ai carabinieri hanno descritto le vicende legate alle risse dei giorni passati e, anche loro, hanno fatto nomi e cognomi. Il numero dei sospettati in pochi giorni sarebbe arrivato a 8 persone. Nomi che gli investigatori stanno verificando incrociando le informazioni e gli spostamenti di Thomas grazie al suo cellulare. Sul luogo dell’agguato è comparso uno striscione: “Nessuno muore finché vive nel cuore di chi resta”. La tensione si taglia a fette.

Gli investigatori hanno chiesto il massimo riserbo vista la delicatezza dell’indagine che stanno portando avanti, ma lo smarrimento per il dolore in quella piccola comunità è grande. Tanto da trasformare anche i social in un campo minato di accuse. Così rimbalza la foto dei presunti killer tra comenti minacciosi come “la corsa sta per finire”, “morirete tutti”. E ancora: “Adesso ammazzate anche me infami” e “spero che quei bastardi non vadano in mano a una giustizia che non fa giustizia”. In serata gli amici di Thomas hanno organizzato una manifestazione che secondo quanto riportato dal Corriere della Sera non sarebbe autorizzata. E quello che scrivono in merito la dice lunga sul disagio che dilaga tra i giovani in queste ore: “Non ce ne frega niente delle guardie o del sindaco. Non ci serve la protezione di nessuno perché nessuno ha protetto Thomas”.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.

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