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Sabato la prima Fiera del lavoro della Provincia di Terni – Umbria

(ANSA) – TERNI, 21 MAR – Al via sabato prossimo le Fiere del lavoro promosse dalla Provincia di Terni nell’ambito del progetto “Giovani in cantiere” per prevenire la dispersione scolastica e dare ai giovani strumenti utili all’orientamento scolastico, personale e lavorativo.
    Il primo dei quattro appuntamenti è fissato a Narni a partire dalle 9.00 alla scuola media Luigi Valli dello scalo con l’apertura del desk info point e i saluti istituzionali.
    La Fiera è strutturata in convegni e workshop, prevede l’intervento di relatori ed esperti e la testimonianza di start-up e buone pratiche. Saranno presenti inoltre info-desk dei servizi offerti dalle agenzie per il lavoro e dalle associazioni di categoria, nonché tutta l’offerta formativa del territorio. I partecipanti incontreranno le aziende che a loro volta presenteranno le proprie richieste di lavoro e incontreranno i candidati per una selezione.
    L’Università degli studi di Perugia e l’Its Umbria Academy illustreranno la loro offerta universitaria e i corsi di formazione, Anci Umbria e Arpal le opportunità legate al servizio civile, all’Erasmus e alla pubblica amministrazione, oltre che spiegare le modalità più efficaci per sostenere colloqui di lavoro, presentare un curriculum e utilizzare al meglio i social per cercare occupazione. Le imprese, dal canto loro, racconteranno le più significative esperienze di successo.
    Nel pomeriggio poi via all’incontro fra domanda e offerta di lavoro e alle selezioni a cura di Arpal Umbria. Alle 15,20 in programma una tavola rotonda dal titolo “Opportunità a favore di imprese e disoccupati”, con le associazioni di categoria e l’economista e ricercatore Andrea Ricci.
    “Vogliamo colmare il divario fra il mondo della formazione e quello del lavoro per fornire ai ragazzi un futuro migliore”, ha affermato la presidente della Provincia, Laura Pernazza. “E’ necessario – ha osservato – avviare un percorso che tenga insieme studenti, giovani, scuole e università, docenti, istituzioni locali, regionali e mondo del lavoro, coinvolgendo quindi tutta la filiera formativa”. (ANSA).
   

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