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Tra i manifestanti anti Macron: così esplode la rabbia della Francia

(Parigi) È in Place de la République che i parigini che si sono riuniti per la decima giornata di sciopero. Un’adunata all’ombra della Marianna, la statua che rappresenta la Repubblica francese, la libertà, l’uguaglianza e la fraternità. Entrando in metropolitana si sente già la tensione nell’aria. Le entrate vengono chiuse a poco a poco, i dipendenti della RATP iniziano a levarsi le divise e a serrare le entrate. “Gentili viaggiatori, a causa di uno sciopero interprofessionale le linee saranno disturbate”, annunciano gli altoparlanti ad ogni fermata. Alcuni passeggeri sbuffano, altri abbassano la testa rassegnati da mesi di scioperi. Avvicinandosi alla piazza la tensione inizia a salire. La gendarmerie, con manganelli in vista, ferma i passanti per controllare la borsa e nelle loro tasche si intravedono lacrimogeni e spray. Fermano tutti, da giovani, a ciclisti, controllano persino i passeggini. Mi dicono di aver già trovato qualche molotov e qualche pietra negli zaini, immediatamente requisiti.

Da giorni ci si prepara a questa manifestazione tra rabbia e preoccupazione. Le forze dell’ordine sono state dispiegate massivamente. I parigini, come tutti i francesi, dicono di non voler arretrare di un millimetro sul dissenso. Contestano la riforma delle pensioni voluta da Macron, che prevede l’innalzamento dell’età pensionabile da 62 a 64 anni. A mano a mano arrivano i manifestanti muniti di bandiere, divise, slogan.

La piazza è gremita di persone di ogni tipo. Giovani, anziani, operai, borghesi. Si registrano più di 93.000 persone. Sventolano insieme bandiere di ogni tipo. Lungo la strada si trovano carretti che servono hot dog, crêpes e ogni tipo di bevanda. L’atmosfera sembra calma e rilassata. Da una protesta che nasce per contrastare l’innalzamento delle pensioni ci si aspetta una partecipazione più anziana, invece i giovani sono tanti. Studenti, lavoratori, precari, disoccupati, tutti raccontano che sono scesi in piazza per lo stesso motivo: per la comunità e la democrazia. “È per il nostro avvenire, per le nostre famiglie, per i nostri amici. È per tutta la comunità che siamo qui a batterci affinché la legge venga affondata”, dice Oxana, studentessa diciannovenne di design. Gli anziani e le persone di mezza età raccontano di manifestare non solo per loro ma per le nuove generazioni affinché non subiscano quello che loro chiamano “abuso” da parte delle istituzioni.

Alle 14.30 inizia il corteo. Quello diretto dai sindacati passa per Boulevards Voltaire in direzione di Place de la Nation. Gli altri invece si dirigono verso Place de la Bastille. Si leggono e sentono slogan di ogni tipo, da “Macron in cammino verso l’autocrazia” a “governo di parassiti” le strade sono tappezzate di frasi contro il presidente. Dopo solo un’ora iniziano gli atti di vandalismo da parte dei black block. Tra le loro fila si vedono molti ragazzi, perlopiù minorenni, muniti di pietre strappate via dai muri a colpi di bastone. I cassonetti vengono presi di mira e dati alle fiamme insieme alle biciclette. Il cielo della capitale diventa nero e la guerriglia ha inizio.

Mentre la stampa riprende tutto, i black block mettono a ferro e fuoco le vie della città. Sassi, vetri, molotov, fuochi d’artificio, bottiglie. Tutto vola in aria o viene utilizzato per rompere qualcosa. È dopo qualche ora che si intravedono le forze dell’ordine, rimaste in disparte, tanto che molti manifestanti si chiedevano dove fossero. “Ils sont où les flics?”, “dove sono gli sbirri?”. Da strade secondarie accerchiano la manifestazione che mano a mano diventa sempre più violenta. All’arrivo della polizia il corteo si divide in due: una parte che manifesta pacificamente, sorriso sul viso e bandiera nella mano e l’altra col volto coperto incitando la polizia a raggiungerli.

“Le monde déteste la police”, “tutti odiano la polizia”, si sente scandire. Come per le altre manifestazioni, la polizia inizia a caricare e a tirare lacrimogeni e la città diventa campo di battaglia a cielo aperto. Della manifestazione iniziale, iniziata pacificamente, si riconosce poco. I disordini e i cassonetti che bruciano arrivano fino ai parchi circostanti dove le famiglie sono coi bambini a giocare. Le persone fermate dalla polizia sono 22 secondo la prefettura di Parigi ma si prevede che aumenti di ora in ora aspettando la sera, momento in cui i black block agiscono abitualmente.

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