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Utero in affitto. Diritto o capriccio? Occhio alla differenza | CulturaIdentità

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Elly Schlein si dice favorevole alla “maternità surrogata”, anche detta ‘GPA’, “gestazione per altri”, dichiarando di voler lottare affinché quest’ultima diventi legge. – “Non possiamo più tollerare la discriminazione brutale che questa maggioranza sta portando avanti” – Queste le sue parole alla manifestazione arcobaleno di Milano. E ancora: “Il governo si scaglia crudelmente contro i bambini.”

Dichiarazioni contro l’attuale amministrazione decisamente troppo forti, ma soprattutto scorrette ed improprie. Vediamo perché.

La legge di cui si sta tanto discutendo, che la Schelin definisce necessaria e quale “scelta di civiltà”, è in Italia un vero e proprio reato riconosciuto dalla Corte Costituzionale e perciò vietato dalla stessa. Niente che abbia a che vedere quindi con Giorgia Meloni, la quale si sta semplicemente limitando a mantenere ciò che ha trovato 6 mesi fa in termini di leggi e diritti. La sinistra, d’altra parte, è stata in maggioranza per 10 lunghissimi anni e se veramente avesse ritenuto questa una battaglia di civiltà fondamentale come dice di sostenere oggi, forse avrebbe dovuto fare qualcosa all’epoca, quando ne aveva piene capacità e poteri. Invece recrimina oggi, ad un governo di destra, votato e voluto per le sue chiare idee conservatrici, di fare qualcosa che non gli appartiene e che soprattutto non hanno mai fatto loro.

Oggi fanno cortei e manifestazioni parlando di diritti, eppure per 10 anni gli stessi diritti urlati non sono neppure mai stati sussurrati.

Arriviamo ai bambini figli di coppie arcobaleno. La sinistra arriva a parlare di “diritti negati” e di “governo contro i bambini” perché questo non è d’accordo con la legge proposta dal PD di riconoscere legalmente e sull’immediato entrambi i genitori come tali e non soltanto colui/lei che ha partecipato attivamente e fisicamente alla procreazione. Ma anche questa accusa risulta incorretta. Così come per le coppie scoppiate e poi accompagnate da successivi partner, questi per ottenere la genitorialità riconosciuta, hanno bisogno di seguire delle procedure legali e burocratiche. Allo stesso modo è richiesta la medesima cosa anche a quelle arcobaleno, nel rispetto del singolo caso, in primis proprio del bambino.

Nessuno ha mai quindi negato diritto alcuno, nessuno ha mai pensato di farlo e nessuno mai lo farà, perché ogni singolo bambino in Italia è rispettato e non subisce ne subirà mai alcun tipo di discriminazione.

Torniamo ora dunque al cuore del discorso. Ciò che la sinistra chiama ‘GPA’ o ‘maternità surrogata’, ma che la destra descrive invece con il suo vero nome: “utero in affitto”. Matteo Salvini dichiara: “I bambini non si comprano, non si affittano, non si scelgono online.”
È proprio su questo infatti che si sofferma la polemica politica. Non si può confondere un diritto con un desiderio e il desiderio non può configurare in un diritto. Non si può avere la pretesa di urlare al diritto ogni qual volta si desideri qualcosa che non si ha. Tante sono, solo in Italia, le coppie che per mille motivi: personali, biologici o perfino economici non possono avere figli, ma ciò non può e non deve autorizzare loro a comprare, vendere o affittare un essere umano come fosse un oggetto. Una società che permette di scegliere da un catalogo aspetto e caratteristiche di un altro individuo, neanche fosse carne da macello o un avatar qualunque dell’iPhone, non è una società civile, ma una società nazista. Come se non bastasse poi, queste pratiche abominevoli sul modello di Joseph Mengele, efferato medico nazista di Auschwitz, costano un occhio della testa e non vengono certo portate avanti da donne fiere e civilizzate, ma da giovani ragazze povere e sfruttate, disposte a fare del loro corpo ed il loro utero una merce da bancone.

Oggi la guerra ha interrotto questa pratica, ma prima, uno dei primi Paesi sul mercato ad offrire questo “servizio” era proprio l’Ucraina.

«L’Ucraina è diventata un negozio per la vendita incontrollata di neonati» citava Il Messaggero nel maggio 2020 e da lì a poco le madri surrogate sono diventate sempre più vittime del mercato e all’alba dell’invasione russa perfino impossibilitate a fuggirvi perché costrette a rimanere, rischiando la vita, in nome di una civilizzazione inclusiva ed arcobaleno di altri.

Ed infine il tema dell’adozione. Sempre il Ministro Salvini: “Fondamentale velocizzare le adozioni per le coppie desiderose di diventare genitori ma che non riescono ad avere figli, con anni di attesa e senza decine di migliaia di euro da poter spendere. Tagliare burocrazia e costi per loro è e sarà necessario.”

Ciò a dimostrazione del fatto che anche la storia che tanto piace alla sinistra degli orfanotrofi pieni e del governo crudele che lascia i bambini lì pur di non legalizzare l’adozione gay, è appunto di nuovo una storia, molto irreale e totalmente campata per aria. Le liste di attesa per le adozioni sono infatti purtroppo lunghissime già per le famiglie tradizionali e le procedure di affidamento ancora più difficili per mere questioni burocratiche che nulla hanno a che vedere con quelle ideologiche. Perciò anche questa volta nessun diritto vietato e nessun bambino discriminato. Nel frattempo però c’è una guerra in corso, una magistratura da riformare, delle pensioni da fame, dei costi orari all’osso, delle aziende in crisi, degli ospedali senza personale, un costo dell’energia alle stelle e tanti altri temi che forse meritano di essere trattati, se non in piazza tra le priorità arcobaleno, quantomeno in Parlamento.

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