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Valorizzazione dell'Assisi Romana, le guide alla scoperta della città sotterranea

C’è un’Assisi nascosta, sotterranea, che custodisce tesori preziosi, risalenti a oltre 2mila anni fa: è l’Assisi romana. Un itinerario turistico e culturale affascinante ma meno conosciuto, che il Comune intende valorizzare e promuovere per favorirne conoscenza e fruibilità. A riguardo, nei giorni scorsi, si è svolta una giornata di formazione per guide turistiche umbre, con esperti della Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio dell’Umbria, dell’Università degli Studi di Perugia e dell’ufficio turismo e marketing territoriale del Comune di Assisi, con l’obiettivo di fornire agli addetti ai lavori tutti gli strumenti necessari per proporre e far scoprire al meglio i percorsi dell’Assisi romana.

L’iniziativa alla scoperta dell’Assisi Romana – coordinata dall’Agtu (Associazione guide turistiche umbre), presieduta da Maddalena D’Amico – è stata guidata da Francesca Romi della Soprintendenza, Francesco Marcattili dell’Università e Giulio Proietti Bocchini responsabile dell’ufficio turismo e marketing territoriale del Comune. È stata così proposta una sorta di viaggio nel tempo, alla scoperta delle origini più antiche della città, quelle romane appunto, con turisti speciali: i circa 50 esperti dell’Associazione guide turistiche umbre, che ogni anno accompagnano ad Assisi migliaia di visitatori da tutto il mondo.

Il tour sull’Assisi Romana è partito da Piazza del Comune, con un approfondimento sul Tempio di Minerva, uno degli esempi meglio conservati dell’architettura sacra romana. Poi la visita ai sotterranei della città e alle due Domus romane. Prima la cosiddetta Casa di Properzio, risalente al I secolo d.C., posta al di sotto del Santuario della Spoliazione, in piazza dl Vescovado, con mosaici e ambienti affrescati con candelabri su fondo senape e pinakès, piccoli dipinti a fresco di secondo stile pompeiano. Quindi la Domus del Larario (I secolo d.C., situata al di sotto di Palazzo Giampè), di oltre 400 metri quadrati, che comprende un peristylium con colonne di laterizio, cinque ambienti dalle pareti decorate e pavimenti musivi bicromi, eseguiti con estrema raffinatezza. Infine il Foro Romano, posto al di sotto della attuale Piazza del Comune, datato sempre I secolo d. C., i cui resti comprendono il basamento del tempio con le porte di accesso al pronao, una cisterna, un podio con i seggi per i magistrati, un tempietto tetrastilo dedicato a Castore e Polluce, oltre a una ricca collezione archeologica. Un viaggio fra storia, cultura, archeologia, antropologia e antiche tradizioni, che ha offerto alle guide turistiche l’opportunità di approfondire la propria conoscenza e di trovare ulteriori spunti.

“Assisi – sottolinea Fabrizio Leggio, assessore al turismo – custodisce tesori preziosi anche nei sotterranei. Iniziative come questa sono importanti per valorizzare il patrimonio archeologico, di cui è ricca la nostra città. La crescita del turismo archeologico passa anche dalla sinergia che sapremo creare con le altre realtà vicine a noi, come Spello, Bevagna e Gubbio, con le quali oggi mancano i collegamenti necessari. È nostra intenzione cercare di metterli in piedi, creando una rete territoriale utile a favorirne lo sviluppo”.

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