Si abbassa sotto i 12 anni l’età di esordio dei disturbi alimentari, mentre il problema cresce specialmente dopo la pandemia. Le più colpite sono le ragazze. Sul tema si riaccendono i riflettori in vista della giornata contro i disturbi alimentari, istituita a giugno 2018 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, mercoledì 15 marzo.
Anoressia nervosa (42,3% dei casi), bulimia nervosa (18,2%) e disturbo da alimentazione incontrollata (14,6%) – scrive Ansa – sono questi i Dca, disturbi del comportamento alimentare, più diffusi.
I disturbi colpiscono oltre 55 milioni di persone nel mondo, di cui più di 3 milioni sono italiani. L’8-10% di ragazze e lo 0,5-1% di ragazzi soffrono di anoressia o bulimia.
Un’incidenza in aumento del 30% rispetto al periodo prima del Covid, che ha portato all’isolamento dei giovani anche a causa della chiusura delle scuole.
Il 90% di coloro che soffrono di Dca sono ragazze, il 10% ragazzi. Il 59% ha un’età compresa tra 13 e 25 anni, il 6% ha meno di 12 anni.
Psicologi e psichiatri sostengono che un nuovo approccio al problema potrebbe arrivare dal mondo virtuale: è quanto emerge da uno studio italiano pubblicato su International Journal of Environmental Research and Public Health. Si tratta in particolare di una tecnologia che consente a chi è affetto da Dca di essere immerso in un ambiente virtuale che si adatta al proprio stato psicologico e che, se presentata come un gioco, può essere particolarmente indicata negli adolescenti.
“La famiglia e la scuola sono fondamentali nell’individuazione dei primi segnali di rischio come forma di tutela e protezione della salute di bambini e adolescenti” ha evidenziato Elisa Fazzi, presidente Sinpia e direttore della Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza agli Spedali Civili e Università di Brescia.
Su Rai Scuola è in programma uno speciale proprio in occasione della Giornata contro i disturbi alimentari, il 15 marzo, con laboratori, interviste e approfondimenti.