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E’ una casa museo. E’ un’opera d’arte totale. La quintessenza plastico architettonica di arte e vita. E’ Casa Balla, la casa futurista a Roma di Giacomo Balla, dove visse e lavorò con la moglie Elisa e le figlie Luce ed Elica dal 1929 sino alla morte, nel 1958. E oggi riapre oggi al grande pubblico, nel Quartiere Prati, al civico 39B di Via Oslavia.
La riaprirono una prima volta nel giugno 2021 n occasione dei 150 anni dalla nascita di Balla, ma questa riapertura definitiva è il frutto della sinergia fra Gennaro Sangiuliano (Ministero della Cultura) e il Presidente del MAXXI Alessandro Giuli, che la acquisiscono come patrimonio dello Stato mettendola a disposizione degli studiosi, dei critici e storici dell’arte e del pubblico di tutto il mondo.
“In questo modo la rendiamo un bene permanentemente aperto al pubblico. La preziosa testimonianza di questa casa d’artista, integralmente conservata, ha il merito di far comprendere fino nell’intimo la potenza creativa di uno dei protagonisti della principale avanguardia italiana del XX secolo”, ha detto il ministro.
Perché Casa Balla è un’opera d’arte vivente, dove tutto è arte, soprattutto gli oggetti d’uso come tome tavolini, sedie, scaffali, cavalletti, posacenere, piatti, piastrelle di Vietri e persino gli utensili e i personali cavalletti di Balla, che insieme ai quadri e alle scultura creano un universo proteiforme e magmatico di arte, in linea con il manifesto sulla Ricostruzione futurista dell’Universo di Balla e Depero del 1915; esaltazione della luce, del colore e del dinamismo.