(Flavia Pagliochini) “Attraversare due anni di fermo di Calendimaggio e ripartire è stato un passaggio storico, ringrazio Marco Tarquinio per aver detto sì ai Priori di Magnifica e Nobilissima e anche Stefano Venarucci e Simone Menichelli per aver detto di sì a me e accettato di essere i rappresentanti del Comune. Così come ringrazio Lucia Fiumi e Valeria Pecetta, rappresentanti della Nobilissima Parte de Sopra, e ad Elisabetta Zucchi e Delfo Berretti, rappresentanti della Magnifica Parte de Sotto. E oltre a Giorgio Bonamente, presidente nei due anni di stop imposti dalla pandemia, anche il presidente uscente Lanfranco Pecetta per aver permesso di far ripartire il Calendimaggio di Assisi”. Con queste parole il sindaco Stefania Proietti ha presentato la nuova squadra del Calendimaggio 2023-2025, presieduta da Marco Tarquinio che è stato una scelta condivisa perché – ha concluso il sindaco – “Le due Parti possono lottare su tutti ma si sono unite nella scelta del presidente dell’Ente e per questo le ringrazio”. Al neo presidente dell’Ente anche il dono di una spilletta con lo stemma di Assisi.
Sessantaquattro anni, nato a Foligno ma assisano doc, e per anni impegnato nel Calendimaggio “contrapposto ma sempre in maniera scherzosa a Lanfranco Pecetta che mi ha preceduto in questo ruolo e che ‘militava’ nella Parte che era di mia madre”, Tarquinio, visibilmente emozionato, ha spiegato appunto la sua emozione “da questa chiamata che mi è ‘piovuta in testa’: francamente ho avuto subito davanti il mio limite, la vita che faccio e che mi tiene lontano da questo luogo che amo immensamente. Ma – ha aggiunto – se ho detto di sì a Stefania Proietti è perché so che non è un compito di un uomo solo. Il Calendimaggio è una festa di popolo, forse ne ho un ricordo mitico avendolo vissuto fino agli anni ’80, quando con Pecetta ci affrontavamo su parti contrapposte, ma in maniera comunque giocosa ma – ha aggiunto con commozione – sono sicuro che oltre ai due vicepresidenti ci saranno uomini e donne che mi daranno una mano. Per questo credo valga la pena di aver accettato l’incarico e sono molto contento di avere i vicepresidenti che ci sono”.
Per quanto riguarda la Festa, come già detto nelle poche righe inviate il giorno del suo insediamento, Tarquinio ha anticipato che “non si tratta di pensare al passato, ma di vivere il futuro della festa. Negli anni ’80 il Calendimaggio ha fatto germinare tante cose che ci hanno portato fuori da Assisi, portando ad Assisi, dai comuni limitrofi ma anche da fuori regione, persone incredibili per far crescere la festa. Il Calendimaggio che ricordo io era molto chiuso nel centro storico, mentre oggi – anche per il fatto che molte famiglie si sono spostate verso le altre frazioni – mantiene i legami con tutto il territorio, e ci dice come possa essere diffusivo il Calendimaggio”. Non è mancato un parallelismo con l’attualità: “La Festa come la conosciamo oggi è nata dopo le due guerre mondiali, che io penso sempre , ma ha permesso di prendere la partizione armata della città e di trasformarlo nel suo contrario, un un conflitto vero ma su un altro piano, disarmato del sangue versato. Ci ha permesso di riappropriarci della nostra storia e di convertirla in alto e penso che il Calendimaggio possa parlare con intelligenza ai cuori degli uomini e delle donne che lo fanno. E questo è uno dei motori che mi hanno portato a dire sì”. Per quanto riguarda il suo operato in questo triennio del Calendimaggio 2023-2025, “Quando sono diventato direttore di Avvenire un amico mi ha regalato una bacchetta di direttore d’orchestra: mi ricorda che nessuno fa niente da solo, ma che le cose belle avvengono quando si mettono tante persone insieme”. (Continua dopo il video – link diretto)
Per la Magnifica Parte de Sotto ha parlato il Priore Massimiliano Della Vedova: “La Festa di Calendimaggio è dinamica, cercheremo come Parti di essere di aiuto al presidente e a tutto l’Ente. Appena è uscito il nome di Tarquinio lo abbiamo condiviso e quasi non c’è stato altro da dire. La strada è stata un po’ lunga, ma noi siamo rimasti in silenzio incrociando le dita fino all’ultimo. Ora che siamo qui possiamo dire che ce l’abbiamo fatta, ringraziamo tutti per aver dato la loro disponibilità e al di là della sfida che avverrà a maggio penso questo sia un bel segnale di ripartenza”. Per Aleardo Pelacchi, Priore della Nobilissima Parte de Sopra: “È stata una scelta condivisa e il primo ragionamento che abbiamo fatto è stato di mettere da parte la competizione e che ci fosse un nome potesse far crescere le Parti, la città e la Festa. Un ragionamento che credo sia importante valorizzare. Per guidare un gruppo di persone devi essere empatico e indirizzare e al di là di chi vince la Festa, e Marco lo è. E noi dobbiamo dare gambe e braccia alla Festa, altrimenti si farà poca strada e questo non sarebbe buono anche pensando ai tanti appuntamenti in programma per l’ottocentenario francescano di cui Assisi sarà protagonista”.
FOTO © Mauro Berti-Gruppo Editoriale Assisi News
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