28 Feb 2023 20:58 – di Redazione
Una tempesta in un bicchier d’acqua sul caso Emanuela Orlandi. La decisione in Commissione Affari costituzionali di far slittare il voto per l’istituzione della Bicamerale di inchiesta a lunedì 20 marzo nell’aula della Camera, come ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio, ha scatenato le solite illazioni e ricostruzioni di stampa fantasiose. Che hanno chiamato in causa il ruolo di Alfredo Mantovano, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Palazzo Chigi ha stilato una nota di smentita.
“Nessuno ruolo di Mantovano”. La nota di Palazzo Chigi
“In relazione ad indiscrezioni circolate su alcune testate riguardanti il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano; e un suo presunto ruolo nella sospensione dell’esame del disegno di legge istitutivo della bicamerale per procedere a ulteriori approfondimenti sul caso Orlandi, si sottolinea che queste sono prive di ogni fondamento. Al contrario, il Sottosegretario Mantovano di recente ha incontrato il fratello di Emanuela Orlandi manifestando la piena disponibilità del governo per tutto ciò che può fare piena luce sulla vicenda”.
Le opposizioni si erano lanciate contro il governo
Sullo slittamento dovuto a tali fantasiose ricostruzioni si era subito fiondato incautamente il capogruppo M5S alla Camera, Francesco Silvestri. Lanciando accuse al governo di incapacità, impreparazione e di un fantomatico “fattore politico”. “Il governo ha chiesto di attendere per l’istituzione della Commissione d’inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori. Ma non ne ha spiegato le ragioni e i tempi”.
I tempi? Mancavano i pareri del ministero della giustizia sugli emendamenti
In realtà le spiegazioni ci sono eccome. E’ il presidente della I Commissione Affari Costituzionali della Camera, Nazario Pagano a spiegarlo e a respingere la cagnara. Repubblica on line aveva addirittura parlato di “boicottaggio” del governo: “Sul rinvio del voto per l’istituzione della Bicamerale d’Inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi si è creata una tempesta in un bicchier d’acqua. Oggi, su richiesta del governo, ho posticipato la votazione per una semplice questione tecnica: mancavano i pareri del ministero della Giustizia sugli emendamenti presentati”. “Quanto poi ad alcune indiscrezioni di stampa, preciso che non c’è stata alcuna sollecitazione da parte di esponenti del Governo, men che meno del Sottosegretario Mantovano. La Commissione Affari Costituzionali, pertanto, proseguirà con i suoi lavori in modo da rispettare i tempi previsti dalla Conferenza dei Capigruppo per l’approdo in Aula del provvedimento, cioè il 20 marzo”.