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Donne incinte, arriva la maternità flessibile: quando e come richiederla

Le donne incinte che lavorano potranno usufruire della maternità flessibile per restare a casa con il nascituro, cosa c’è da sapere su come e quando richiederla

Molte donne che lavorano e decidono di mettere su famiglia si ritrovano spesso ad affrontare delicate problematiche sul posto di lavoro. Nessuna donna dovrebbe scegliere tra diventare madre o dedicarsi alla carriera perché è naturalmente possibile fare entrambe le cose, alcuni datori di lavoro però non la pensano in questo modo.

richiedere maternità flessibile
Donna incinta (Download da Pexels)

Una donna incinta ha il diritto di prendersi un periodo di pausa dal lavoro, chiamato periodo di maternità. Questo solitamente inizia durante gli ultimi mesi di gravidanza e dura fino a qualche mese dopo la nascita del bambino. Molte lavoratrice si ritrovano però costrette ad affrontare delle cause legali perché il datore di lavoro non ha concesso loro gli ideali tempi per la maternità o sono state minacciate di essere licenziate nel caso in cui chiedono il congedo.

La gravidanza non dovrebbe mettere in alcun modo a rischio il posto di lavoro, ci sono però delle ottime notizie per tutte le donne in dolce attesa, si tratta di una novità davvero interessante che farà vivere più serenamente la dolce attesa a chi sta per diventare mamma.

Maternità flessibile, di cosa si tratta e cosa fare per richiederla

Richiesta maternità flessibile
Donna in dolce attesa (Download da Pexels)

Solitamente si usa la formula standard 2+3 per la maternità, significa che una donna incinta va in congedo due mesi prima che il figlio nasca e resta a casa nei tre mesi successivi al parto. Per tutte coloro che però vivono una gravidanza serena, senza fastidi o malesseri e vogliono lavorare più a lungo per poter restare poi a casa con il figlio più tempo potranno finalmente farlo.

È infatti in arrivo la maternità flessibile che consentirà alle donne incinte di iniziare il periodo di maternità un mese prima della data prevista per il parto per poi rimanere a casa con il figlio per quattro mesi dopo la sua nascita. Per richiederla sarà sufficiente presentare la domanda al proprio datore di lavoro e all’ente erogatore dell’indennità di maternità, come l’INPS o altra cassa previdenziale).

La domanda deve essere corredata dalle necessarie certificazioni sanitarie fatte durante il settimo mese di gravidanza. Oltre a richiedere la flessibilità la futura mamma dovrà anche indicare di quali giorni di flessibilità desidera usufruire. È però fondamentale rispettare i tempi, infatti se le sanitarie certificazioni non sono state redatte durante il settimo mese di gravidanza la maternità flessibile verrà respinta e la donna incinta non potrà lavorare all’ottavo mese di gestazione.

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