Cronaca
Vito Califano — 8 Aprile 2023
Marisa Fancescangeli è stata sospesa per 20 giorni e le è stato ridotto lo stipendio. L’insegnante della scuola primaria di San Vero Milis, provincia di Oristano, è stata sanzionata dall’istituto per aver fatto realizzare un piccolo rosario con delle perline e per aver recitato con i bambini l’Ave Maria e il Padre Nostro. Lavoretti in previsione del Santo Natale che non erano stati apprezzati da alcune mamme. “Non volevo però così è stato ed è un segno che mi ha dato Gesù … Quello che è accaduto è un’ingiustizia grave ed è bene che venga alla luce. Mi sento messa in croce”. La sospensione è stata resa esecutiva dal 25 marzo al 15 aprile.
Francescangeli ha 58 anni, due figli gemelli di 36, insegna storia, geogragia e musica. Non era mai stata richiamata. Si dichiara una fervente fedele, devota alla Madonna, “è lei che intercede”. Si è raccontata in un’intervista al Corriere della Sera. Ritiene che “tutti gli alunni delle mie classi sono cattolici, non c’è nessun musulmano. Non pensavo di avere mancato di rispetto né ferito coscienze o sensibilità“. Il caso è esploso in una terza elementare, è arrivato fino a Montecitorio dove i deputati della Lega Giorgia Latini e Rossano Sasso, vicepresidente e capogruppo in Commissione cultura, scienza e istruzione, hanno chiesto l’intervento del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.
“Quel 22 dicembre un collega si è assentato e ho dovuto sostituirlo per un’ora. Poco prima con i bambini della quarta avevamo costruito un braccialetto, un piccolo rosario con le perline. Avevo altre perline in borsa, le ho tirate fuori”, ha raccontato. Ha descritto i ragazzi entusiasti, “contenti”, ma al rientro delle vacanze il dirigente l’aveva informata delle proteste di alcuni genitori. L’insegnante si era detta pronta a scusarsi ma la sospensione, tre mesi dopo, è arrivata lo stesso. L’insegnante ritiene la sanzione esagerata. È stata accusata anche di essere contraria alla sessualità “liquida”, di aver benedetto gli alunni e di averli segnati sulla fronte con l’olio benedetto di Medjugorie.
Accuse – secondo l’Ufficio Scolastico regionale c’erano altre contestazioni – che lei rispedisce al mittente. “No. Ho portato l’olio da Medjugorie, l’ho dato ai bambini e loro se lo sono messi l’uno con l’altro, come in un gioco”, ha raccontato. Il Vescovo si pronuncerà dopo Pasqua, lei intanto ha deciso di ricorrere in tribunale. Dice di avere chiara “la separazione fra stato laico e religione e l’articolo 39 della Costituzione che garantisce le libertà individuali”. I deputati leghisti la difendono senza indugi: “Non si può sospendere una maestra per aver recitato il Padre Nostro in classe, il giorno prima delle vacanze natalizie. Qui si è andati ben oltre la lesione della dignità e dei diritti di un lavoratore. Se fosse tutto vero saremmo dinanzi ad una vera e propria follia”.
Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.
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