Gianluca Vialli ha combattuto a lungo contro un avversario, il tumore al pancreas, che è stato più forte di lui.
Con la sua scomparsa, il campione è entrato infatti tra le fila di coloro che non sono riusciti a sopravvivere a 10 anni dalla comparsa della malattia.
Eppure c’è un sintomo legato a questa neoplasia, a cui va prestato particolare attenzione. A spiegare qual è nel dettaglio è Alessandro Zerbi, il dottore che ha operato Vialli.
Tumore al pancreas, qual è il primo sintomo. Parla il medico che ha operato Vialli
Zerbi ha dichiarato che il primo sintomo legato al tumore al pancreas è l’ittero. Più nello specifico – riporta il sito dell’Istituto Superiore di Sanità – questo termine si riferisce all’“ingiallimento della pelle e della parte bianca degli occhi (sclera).
È causato dall’accumulo
nel sangue e nei tessuti, di una sostanza chiamata bilirubina. Qualsiasi malattia che interferisca con il trasporto della bilirubina dal sangue al fegato e con la sua eliminazione, può causare l’ittero”.
È stato anche specificato che i segni associati più comunemente sono “ingiallimento della pelle, degli occhi e dell’interno (mucosa) della bocca e del naso, feci chiare e urine scure”.
Quali sono i fattori di rischio
Il medico, in una intervista rilasciata a “Il Giornale”, ha spiegato quali sono i fattori di rischio legati al tumore al pancreas: “Il fumo, il sovrappeso, un’alimentazione ricca di grassi e povera di fibre e uno stile di vita sedentario. Anche la familiarità definita come avere due casi di parenti stretti che si sono ammalati di questo tumore”.
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