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L. e G. sposi in carcere, è la seconda Unione Civile a Poggioreale: “Realizziamo il nostro sogno d'amore” – Il Riformista

A un mese dalla prima la seconda celebrazione a Napoli

Antonio Lamorte — 10 Marzo 2023

L. e G. sposi in carcere, è la seconda Unione Civile a Poggioreale: “Realizziamo il nostro sogno d’amore”

L. e G. si sono conosciuti quattro anni fa. E “oggi stiamo realizzando il nostro sogno con un passo importante”. Si sono uniti, all’interno del carcere di Poggioreale a Napoli, la loro è la seconda Unione Civile tra due detenuti a distanza di un mese dalla prima che si era celebrata all’interno della casa circondariale G. Salvia. “Nonostante il momento di difficoltà, L. e G. hanno avuto modo di proseguire il loro percorso di unione e d’amore, seppur nel contesto insolito del Carcere, come confermato dalle promesse che i due si sono scambiati al momento della cerimonia”, ha fatto sapere Arcigaynapoli.

La cerimonia è stata celebrata dal responsabile dell’ufficio di stato civile del Comune alla presenza di alcune guardie penitenziare. L. F. ha 37 anni, G. G. ha 28 anni. “Amore mio, quattro anni fa ho conosciuto una persona speciale che mi ha fatto perdere la testa. Oggi stiamo realizzando il nostro sogno con un passo importante. Per tutta la vita avrai il mio sigillo al dito e io avrò il tuo”, ha scritto G. “Mica lo sapevo che mi avresti fatto luce nel buio, che i miei fantasmi li avresti stretti forte per farmi sentire meno solo. Il primo amore mica lo sapevo che nel tuo abbraccio avrei trovato la mia ineguagliabile casa” scrive invece L.

G. D. e A. G. hanno 35 e 32 anni. La cerimonia era stata celebrata da un responsabile dell’ufficio di stato civile del Comune all’interno della sala Magistrati. Avevano presenziato la Direzione della casa circondariale con alcuni educatori della struttura, Antonello Sannino, presidente di Antinoo Arcigay Napoli, Rosa Rubino e Pasquale Ferro (quest’ultimo anche in veste di testimone), volontari del progetto “Al di là del muro”. Quella prima unione era stato frutto di un protocollo di intesa tra l’associazione e la Casa Circondariale (insieme al Centro di Ateneo Sinapsi dell’Università Federico II di Napoli e Fondazione Genere Identità e Cultura).

Il protocollo, era stato annunciato, sarà esteso anche alla casa circondariale di Secondigliano. “È stata un’esperienza particolare veder coronare il sogno di G. e A. seppur in un contesto insolito come quello del carcere – aveva dichiarato Rosa che, insieme a Pasquale e ai responsabili della struttura, aveva contribuito all’organizzazione dell’evento – ma si è trattato anche di un momento importante e significativo nell’ambito del progetto che Antinoo Arcigay Napoli porta avanti già da alcuni anni all’interno della struttura”.

“È per me motivo di orgoglio essere parte integrante di questa cerimonia – ha dichiarato oggi Rosa Rubino volontaria per Antinoo Arcigay Napoli del progetto “Al di là del muro”, frutto di un protocollo di intesa tra l’associazione e la Casa Circondariale – C’è stata la massima partecipazione della penitenziaria e anche tanta emozione da parte loro ma anche di tutti gli operatori che vi hanno contribuito. Auguro a loro di essere altrettanto felici fuori nel futuro, come lo sono stati oggi, facendo emozione tutti”.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.

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