Roma, 1 mar – La prima iniziativa di Elly Schlein da segretario del Pd? Partecipare a un corteo antifascista organizzato a Firenze. Talmente prevedibile e stucchevole, da cancellare in un sol colpo tutta la retorica sulla ventata di novità che avrebbe portato a sinistra. A ben vedere, lo schema proposto alla sfinimento, è sempre lo stesso. Con la Schlein si fa semmai ancora più fanatico e ottuso, soprattutto quanto si tratta di gridare al “pericoloso fascista”, da tirar fuori a ogni piè sospinto tanto per attaccare la destra al governo. Un leitmotiv che ha stufato chiunque non sia obnubilato dalla propaganda rossa. Il nuovo che avanza appare un ritorno al passato che non passa mai.
La Schlein al corteo antifascista: prima mossa da segretario Pd
Così la Schlein se ne va in gita al corteo antifascista, organizzato per sabato 4 marzo dalla solita trimurti sindacale: Cgil, Cisl e Uil. Insieme a un coacervo di sigle di sinistra, estrema sinistra, sinistra radicale, sinistra terminale e via di lettere scarlatte varie. Una manifestazione per denunciare, ancora una volta, “l’aggressione squadrista” al liceo Michelangelo. Nonostante sia ormai chiaro anche ai sassi che le cose non siano andate affatto così e che a generare un opprimente clima di odio e violenze siano in realtà i collettivi rossi, a Firenze come un po’ in tutta Italia.
Special guest di cotanto corteo rosso, oltre al freschissimo segretario Pd, l’ex avvocato del popolo Giuseppe Conte. Una bella occasione per saldare l’alleanza tra grillini e post comunisti, per un’opposizione di quelle toste, talmente tanto da sembrare tostata in partenza. E’ tutto talmente grottesco che potrebbe facilmente strappaci sonori sbadigli, se non fosse che questa virata massimalista rischia di trascinarci in una lunga stagione di tensione politica e sociale decisamente pericolosa.
Alessandro Della Guglia
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