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La sentenza della Cassazione sui nonni: “I nipoti non possono essere costretti a vederli” – Il Riformista

La scelta degli Ermellini

Redazione — 31 Gennaio 2023

La sentenza della Cassazione sui nonni: “I nipoti non possono essere costretti a vederli”

I bambini non possono essere costretti a vedere i nonni, non ci può essere alcuna “imposizione manu militari di una relazione sgradita e non voluta”. Lo mette nero su bianco una sentenza della Cassazione accogliendo così il ricorso dei genitori di due bambini costretti appunto a vedere i nonni.

Diritto di quest’ultimi che, in sintesi, non può prevalere sull’interesse degli stessi bambini che manifestano contrarietà a tale relazione e dunque non possono essere costretti da provvedimenti dei giudici a frequentarli.

La questione trattata dalla Cassazione riguarda il caso di una famiglia dai rapporti complicati con i nonni e lo zio paterni, che si erano rivolti alla magistratura per vedere riconosciuto il ‘diritto’ di incontrare i proprio nipotini.

In primo grado il Tribunale di Milano aveva disposto gli incontri in presenza di un educatore, stabilendo che i rapporti potessero procedere “in forma libera” quando la nonna “avesse provato di essersi fatta assistere da uno psichiatra dando continuità alle cure”.

La nonna in questione era infatti particolarmente aggressiva nei confronti dei genitori dei due nipotini, circostanza percepita dagli stessi bambini. In Appello invece i giudici ritennero “non utile” mantenere la prescrizione alla nonna “di rivolgersi allo psichiatra” dal momento che la donna non aveva “coscienza della propria condizione di disagio psichico”.

Durissimo invece il giudizio sui genitori, per i magistrati milanesi “occorreva far maturare nei genitori la consapevolezza del danno psichico cui espongono i loro figli, costretti a vivere privati degli affetti che potrebbero arricchirli, in un clima indotto di paura e di rancore”, invitando dunque tutte la parti in causa ad un “percorso allargato di terapia familiare” e incaricando i servizi sociali di vigilare.

Scelte per nulla condivise dagli Ermellini, che hanno ribaltato il diritto dei nonni e dello zio paterni di mantenere i rapporti con i due nipoti, dato che secondo i magistrati di Appello “non sussisteva un reale pregiudizio per i bambini nel passare del tempo” con i parenti.

Per la Cassazione invece non è sufficiente “l’insussistenza di un reale pregiudizio nel passare del tempo con nonni e zio” per imporre la frequentazione dei nipotini, dunque ricorrere alla “costrizione” dei due.

Secondo gli Ermellini invece si può provare a utilizzare “l’arsenale” di strumenti “soft di modulazione delle relazioni che sappiano creare spontaneità (e dunque significatività) di relazione con i minori piuttosto che imporre rapporti non desiderati“.

Redazione

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