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Matteo Ferrantino vola nell'olimpo della cucina. Lo chef mattinatese punta alla terza stella “Michelin” – l'Immediato

“Due stelle Michelin nel 2019 e 2020, nel 2021 premio “Mattinatese dell’anno”, nel 2022 un libro “Simple & sexy” (semplice e bello) e “per il 2023 la terza stella”. È il riassunto del percorso degli ultimi tre anni – con annesso nuovo traguardo finale – compiuto da Matteo Ferrantino, lo chef mattinatese pluristellato che esporta la cucina garganica nel mondo attraverso il suo rinomato ristorante Bianc di Amburgo (figura tra i primi 10 chef della cucina tedesca). La terza stella Michelin è il nuovo traguardo che il 43enne chef mattinatese (classe 1979) si è dato per quest’anno allo scopo di continuare a risplendere nel luccicante firmamento mondiale dei cuochi più acclamati. Ma prima ha pensato bene di presentare all’universo mondo la scorsa settimana ad Amburgo in Germania (dove ormai è un volto noto della Tv tedesca grazie alle numerose partecipazioni in programmi gastronomici (una sorta di Canavacciuolo tedesco in salsa Master chef germanica) il “suo” libro dal promettente titolo “Simple & Sexy”: tradotto “semplice e bello”. “Rispecchia la mia filosofia di vita ed è anche quella che ispira il mio lavoro quotidiano” rivela. “Il libro – “dentro vi è tutta la mia vita” – è anche un ricettario poiché contiene ben oltre 100 ricette di cucina internazionale da lui elaborate, all’interno del quale a fare la parte del leone, manco a dirlo, è il suo amato Gargano con i suoi prelibati e tradizionali piatti come la arcinota bruschetta e la leggendaria “orecchiette e cime di rape”.

Il tomo, copertina nera, consta di ben 420 pagine in lingua tedesca, si presenta elegante e traboccante di foto patinate (con annessi video) ed illustrano tutta la carriera di Ferrantino, dagli esordi sulla spiaggia di Mattinata a vendere un rinfrescante cocco nelle caldi estati garganiche a turisti e bagnanti, quest’ultimi sedotti dall’accattivante e promettente grido “Cocco cocco bello”, alla scuola alberghiera di Vieste; dall’ascesa nell’olimpo dei curatori del palato e del gusto grazie all’alto apprendistato nelle cucine di Vila Joya, Algarve in Portogallo ed in quelle dell’Hangar 7 in Austria a Salisburgo, dove ha appreso i trucchi ed i segreti del mestiere grazie ai guru della gastronomia mondiale (come Dieter Koschina) con cui ha lavorato, per finire al suo approdo finale ad Amburgo nel suo ristorante Bianc (in omaggio al bianco calcareo della roccia del Gargano, nome del ristorante conferito appositamente in dialetto poiché dedicato al suo paese Mattinata, la “Farfalla Bianca” del promontorio).

Matteo Ferrantino, come lui stesso afferma, “è nato cuoco”. Precoce, è già in pista ad 11 anni come aiutante pizzaiolo in un ristorante di Mattinata, così piccolo da non riuscire quasi a raggiungere il piano di lavoro. Poi frequenta l’Istituto Alberghiero di Vieste ed una volta raggiunta la maggiore età, emigra, spicca il volo.

Il suo primo approdo è in Spagna, più precisamente a Maiorca, luogo in cui conosce lo chef Roland Trettl e successivamente il suo mentore Eckart Witzigmann; da questo importantissimo momento passione e filosofia si uniscono per dare una spinta decisiva a Matteo. Dopo Maiorca, i due si trasferiscono a Salisburgo, in Austria, nella magica location del ristorante Hangar 7, trascorrendo un periodo di collaborazione durato più di 7 anni, durante il quale lo chef garganico matura conoscenze e nozioni fondamentali per la sua formazione, assorbe il meglio che c’è da quel mondo culinario di alto livello, sperimenta stimoli e sensazioni inedite che accrescono il suo livello di conoscenza e cultura gastronomica, un corollario di saperi e sapori che trasferisce nelle sue ricette, sempre più  all’avanguardia. Inizia per lui un periodo di esperienze e collaborazioni con grandi chef che lo porterà in tutta Europa, fino a Tokyo, Città del Messico, Maldive, Cile e California alla scoperta di alimenti e metodi che esaltino i sapori e stimolino la fantasia e il gusto.

Nel suo incessante peregrinare alla ricerca di nuove sfide e obiettivi è poi la volta del Portogallo, Vila Joya, Algarve, altra tappa fondamentale della sua luminosa carriera: lo chef conosce un altro grande maestro di cucina che lo aiuterà molto ad arricchire il suo già robusto bagaglio culinario: Dieter Koschina. Matteo con lui lavora per ben 10 anni, ricevendo le prime 2 stelle Michelin e altri riconoscimenti, come nel 2012 quando il ristorante in cui lavoravano si classificò al 22° posto nella speciale classifica “The Best Restaurant in the World” ovvero quella dei migliori ristoranti del mondo.

Il suo sogno inizia a concretizzarsi nel 2016 quando si trasferisce ad Amburgo con l’obiettivo di aprire un proprio ristorante, totalmente ispirato alla sua terra, luogo in cui ha imparato a riconoscere, lavorare e valorizzare le materie prime che vi si producono. Prima di poter aprire al pubblico, però, ci sono voluti diversi mesi di studio, progettazione e realizzazione del locale, in pieno stile mediterraneo, con una forte impronta mattinatese. Nel 2017 dopo tanti sforzi il sogno diventa realtà: nasce (apre) Bianc. Il nome del ristorante, conferito appositamente in dialetto, è dedicato al suo Paese, Mattinata, appunto la “Farfalla Bianca” del Gargano. Nel giro di soli 3 anni dall’apertura ottiene già 2 stelle Michelin. Nel 2023 punta alla terza. Ovviamente il tifo dello Sperone d’Italia sarà tutto per lui.  

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