L’emergenza Covid lascia degli strascichi non indifferenti sulle menti degli studenti. Così Cristina Costarelli, dirigente scolastico e vicepresidente dell’ANP.
“Si va da studenti che non riescono a tornare alla socialità dopo il Covid quindi che materialmente non vengono a scuola, hanno difficoltà a rimettersi in discussione e vivono una dimensione personale che fatica a confrontarsi con altri. Poi abbiamo un altro livello di disagio psicologico che è quello depressivo: studenti che magari frequentano la scuola ma la vivono isolati senza rapporti sociali. Infine abbiamo anche un altro aspetto di difficoltà evidente, quello della incapacità nella gestione delle emozioni: ragazzi che non riescono a misurare, ad esempio, la rabbia, l’aggressività e creano situazioni in cui le relazioni si inaspriscono”.
Manca la figura dello psicologo: “La scuola ne ha assolutamente necessità, i professori non sono psicologi anche se a volte si pensa che lo dovrebbero essere, ma non hanno le competenze. La scuola senza questa figura non ce la fa. Lo psicologo della scuola deve assolutamente diventare figure inserite nell’organico scolastico”.