(Flavia Pagliochini) Si è rinnovato con una settantina di persone il tradizionale festeggiamento a San Giuseppe che vede protagonisti i falegnami assisani e i loro familiari e amici. Festa grande domenica 19 marzo nella chiesa di Santa Caterina a Piazza Matteotti e poi in un ristorante di Assisi per i priori della Festa – Vitale Sensi, Raul Mantovani, Tonino Belello e Paolo Banditella – e molti cittadini di Assisi e non solo, rinnovando una tradizione molto sentita.
Prima della pandemia i falegnami del territorio ogni anno facevano celebrare una Santa Messa con una benedizione, distribuivano il cosiddetto “pane di San Giuseppe” (un delizioso maritozzo) e organizzavano un allegro pranzo con un piccolo dono per ogni commensale. In questa forma, i festeggiamenti degli artigiani per il loro Protettore erano stati ripristinati già da alcuni decenni ma – grazie al ritrovamento di un articolo pubblicato nel 1927 fa nel settimanale ‘La voce d’Assisi’ – qualche anno fa i Priori della festa hanno potuto apprendere che, in passato, i loro colleghi erano soliti associare alle iniziative anche una gita.
Questa non aveva luogo necessariamente il 19 marzo, ma si svolgeva comunque sotto l’egida di San Giuseppe e aveva come meta l’Eremo delle Carceri, dove i partecipanti visitavano la cappellina detta appunto “Madonna dei falegnami”: qui infatti, fino a qualche decennio prima del 1927, una lampada ad olio ogni sabato sera veniva alimentata a turno da un falegname, che appositamente si recava nel luogo. Come si legge nell’articolo della Voce, “È, questa dei falegnami, una festa gentile dell’Artigianato, che ha una tradizione e che ricorda, sempre i vecchi Maestri del legno, i quali la vollero istituita parecchi decenni fa, ponendola sotto gli auspici del Santo Falegname, San Giuseppe. All’Eremo delle Carceri, in fondo allo stradone, esiste tutt’ora una cappellina rustica della Madonna dei Falegnami. E una volta, infatti, quando gli uomini erano più patriarcali, tutte le settimane, il sabato sera, un falegname, a turno, doveva salire all’Eremo e accendere in quella Cappellina la lampada ad olio. Ed oggi vorremmo che i giovani riprendessero l’antica usanza, che rivela la squisita anima poetica del nostro popolo”.
Nel 2021 i maestri falegnami di Assisi avevano dunque reso omaggio a San Giuseppe con un pellegrinaggio simbolico all’Eremo delle Carceri, accendendo un cero nella cappella di San Giuseppe, immersa nel bosco del Santuario tanto caro a San Francesco, accolti dalle parole del Guardiano, Padre Simone Ceccobao; vista la pandemia due anni fa avevano partecipato solo i quattro Priori della Festa ma l’intenzione dei Priori è di ridare vita a questa usanza coinvolgendo anche cittadini e famiglie.
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