L’inchiesta della Procura
Redazione — 13 Gennaio 2023
I responsabili della scomparsa di Maria Luisa Bechere, la donna sessantenne, invalida, della quale si erano perse le tracce circa 45 giorni fa ad Olbia, sarebbero i suoi vicini di casa.
Ne è convinta la Procura della Repubblica di Tempio Pausania, che ha iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio Maria Giovanna Meloni, olbiese di 42 anni e il compagno Giorgio Beccu, 49 anni, residente a Berchidda.
I due sono accusati di omicidio e occultamento di cadavere. Avrebbero ucciso Bechere, che abitava in un condominio di via Petta, nel rione San Nicola di Olbia, per impossessarsi delle Bancoposta e Postepay usate per l’accredito del reddito di cittadinanza, entrambe intestate alla donna invalida, oltre ad un ulteriore accredito di un rimborso Inps da 10mila euro.
I magistrati inquirenti accusano Meloni e Beccu anche di aver sottratto i risparmi custoditi nella casa della donna. Un omicidio pensato a lungo e accuratamente escogitato, secondo la Procura: i due indagati avrebbero infatti somministrato nel tempo alla vittima diversi farmaci che ne avrebbero limitato le capacità cognitive, tanto da provocarne nelle scorse settimane un ricovero in ospedale.
Beccu e Meloni sono accusati anche di occultamento di cadavere: il corpo di Maria Luisa Bechere ad oggi non è stato ancora ritrovato. Per questo su ordine del sostituto procuratore Daniele Rosa, magistrato titolare dell’inchiesta, i carabinieri di Olbia hanno proceduto a varie perquisizioni in diverse abitazioni, tutte posto sotto sequestro.
La vittima e i suoi presunti assassini, ricorda l’Ansa, vivevano nello stesso condominio dove lo scorso marzo era stato ucciso Tony Cozzolino, bruciato vivo, per il quale era stato arrestato Davide Iannelli, napoletano di 48 anni, proprio il compagno di Rosa Bechere, che si trova detenuto nel carcere di Bancali a Sassari.
Maria Giovanna Meloni e Giorgio Beccu, assistiti dal difensore di fiducia, l’avvocato Pietro Fresu, saranno interrogati il prossimo 19 gennaio nella caserma dei carabinieri di Olbia, scrive La Nuova Sardegna.
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