25 Feb 2023 22:07
di Gabriele Ripandelli
Probabilità non è certezza. Certezza non è probabilità. Partiamo da questo presupposto, facile da intuire ma spesso dimenticato, per comprendere meglio i problemi che oggi si trova ad affrontare chi lavora con le previsioni meteorologiche. Ricordiamoci anche di fare attenzione se giovedì prenotiamo il calcetto o tra dieci giorni dobbiamo dedicarci al giardinaggio. Le comunicazioni dei siti cambiano più o meno ogni sei ore e differiscono gli uni dagli altri.
L’influenza del Covid
Anche le previsioni meteo sono state ammalate di Covid e ne presentano ancora i sintomi. Michele Cavallucci, previsore di Perugia Meteo sulla sua pagina Facebook, spiega: «La meteorologia usa calcolatori che hanno strisce di dati. Durante la pandemia sono mancati moltissimi di questi, come quelli rilevati dagli aerei. Abbiamo quindi un buco di quasi 2 anni». Considerando che è difficilissimo ragionare sulle macro aree, si aggiunge una «massa d’aria fredda che soffia da nord-est verso il mare Tirreno e superando la Corsica in un verso opposto a quello del moto terrestre».
Dov’è il minimo?
«Servirà quindi capire dove sarà collocato il minimo perché se questo sarà su Grosseto o sulla Sardegna, ad esempio, potrà cambiare tantissimo per quanto sembri una differenza minima». Per togliere ogni dubbio servirebbe «avere i dati di qualsiasi molecola dell’atmosfera, una situazione sicuramente impossibile». Cavallucci fa capire che comunque qualcosa si può prevedere per domenica 26 e lunedì 27: «Ci saranno delle precipitazioni e probabilmente saranno anche importanti. Sull’appenino umbro centro-settentrionale dovrebbe anche nevicare fino a quote collinari».
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