14 Gen 2023 22:59
L’obiettivo è «migliorare le condizioni di degrado degli spazi comuni» compresi tra la piazzetta di via Gramsci/Farini e le zone limitrofe. In effetti il contesto attuale – la situazione va avanti così da anni ormai – è tutt’altro che ottimale, specie nella stagione invernale: illuminazione, arredo urbano, manutenzione ordinaria, pavimentazione dissestata e anche spaccio di stupefacenti, questi i problemi che i residenti hanno denunciato in un appuntamento pubblico che ha coinvolto decine di persone.
I guai ed i contatti con il Comune
Si parte da un presupposto base, come spiegato venerdì dall’amministratore – Paolo Galeazzi, i condomini in totale sono sei – di tre palazzi coinvolti in questa situazione: «Si tratta di una piazza privata ad uso pubblico e la manutenzione spetta ai condomini». Fin qui ci siamo, il nodo resta: «I problemi ci sono fin dagli anni ’90 da quando c’è la convenzione con l’amministrazione comunale. Era previsto che si facesse un super condominio ed invece non è mai successo, sarebbe servito per la gestione della piazza e la centralina idrica. Attualmente il capofila è l’Ater: sono state fatte assemblee ma la questione non si è mai sbloccata». C’è una sorta di appello al Comune: «Potrebbe intervenire per l’illuminazione pubblica e l’arredo urbano, la sera non c’è luce da queste parti. Si deve fare qualcosa perché c’è timore nel girare». In tal senso Galeazzi ha parlato di contatti con l’assessore all’urbanistica Federico Cini: «Sembra disponibile – ha raccontato – su alcune cose, come ad esempio l’energia elettrica e la videosorveglianza. Sarebbero a spese nostre le videocamere, poi l’eventuale inserimento nel circuito della polizia Locale». Girando un po’ non è così complicato trovare siringhe a terra.
Le attività in fuga
C’è poi Ambra, la responsabile della scuola di lingue GruppoL2 di via Farini: «Una piazza illuminata potrebbe dare valore a tutto il contesto e alle abitazioni. Inoltre c’è anche un problema di sicurezza». Un’altra cittadina fa notare invece che nel corso del tempo «diverse attività sono andate via e nessun vuol venire vedendo lo stato dell’arte». Difficile dargli torto. E pensare che a cento metri di distanza, lunga la stessa via, la situazione è del tutto diversa. L’appello è lanciato.
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