13 Gen 2023 10:35 – di Alberto Consoli
Torna “Dritto e Rovescio” dopo la pausa delle festività natalizie. In un blocco della trasmisisone di Del Debbio si parla dei vandalismi compiuti in nome dell’ecologismo. A difendere gli ecovandali che imbrattano opere d’arte e palazzi della politica e bloccano le strade mettendo in pericolo le necessità delle persone c’è Giuliano Granato di Potere al popolo. Di contro Giuseppe Cruciani, che con poche virulente osservazioni lo mette a tacere ricordandogli un po’ di cose per le quali riceve l’ovazione del pubblico. “Lei dovrebbe stare con chi lavora non con i fancazzisti che pensano di combattere per la salvezza del pianeta”. Il conduttore de “La Zanzara” non si capacita di come un esponente politico che dovrebbe avere come mission la difesa delle persone in difficoltà, non si renda conteob dei danni procurati da questo tipo di manifestazioni.
Cruciani annichilisce il difensore degli ecovandali: “Dovresti difendere chi lavora, invece…”
In trasmissione Del Debbio è molto corretto come al solito: “Tutte le ragioni, tutte le opinioni” è il “codice” deontologico del programma. Per cui non si incorre nel rischio di avere “processi” senza un contraddittorio e un confronto tra diverse visioni dei problemi. Tutto il contrario di quanto in contemporanea avviene da Formigli su La7, con un “processo” al governo sulle Ong. No, Del Debbio manda in onda servizi sulle follie vandaliche dei “bravi ragazzi di Ultima Generazione, invita in studio due persone su lunghezze d’onda diverse, come Cruciani e Granato. E ha organizzato un collegamento anche con alcuni attivisti dell’associazione che è sotto i riflettori per le sue bravate.
Cruciani a Giuliano Granato (Potere al popolo): metodi ipocriti
Da tutto ciò emerge il giudizio del pubblico in studio e di quello che da casa interagisce col programma e commenta. Beh, non c’è storia. Il conduttore de La Zanzara su Radio 24 si spiega meglio: “Io non contesto la libertà di manifestare, di dire la propria opinione, io sono un libertario. Dieci, cento, mille manifestazioni, se sono autorizzate e legali”. Il “problema”, sottolinea Cruciani, “sono i metodi e soprattutto l‘ipocrisia. La cosa incredibile è che si grida alla repressione dello Stato. Ma dove sta la repressione dello Stato? Se abbiamo visto un carabiniere, poveraccio, arrancare davanti a un portone e non riusciva nemmeno a fermare uno che imbrattava tutto. Mentre avrebbe dovuto prenderlo e buttarlo giù anziché fargli sporcare i palazzi delle istituzioni. E ancora: “Ma dove sta la repressione?”. Pubblico e commenti sono su questa linea.
Cruciani agli attivisti: “Voi rappresentate solo voi stessi”
Quando i due attivisti intervistati dall’inviata di Del Debbio parlano accusando chi non la pensa come loro di insensibilità alla causa “green”, esplode lo studio.