Foggia – In occasione della Giornata Mondiale delle Persone con Sindrome di Down celebrata lo scorso 21 marzo tante sono state le associazioni che sono scese in campo per trasmettere un messaggio di speranza e di inclusione. Tra gli eventi più accorsati dalla compagine associativa quello organizzato dalla scuola “Notarangelo-Rosati” dove si è celebrato un momento di riflessione accompagnato da performance musicali. Operativa da oltre dieci anni sul territorio, l’AIPD (Associazione Italiana Persone Down) di Foggia – con sede in via Petrucci, 5 – è un punto di riferimento per tutte le famiglie con persone affette dalla Sindrome di Down. Si occupa soprattutto della loro integrazione nel contesto sociale e nel mondo del lavoro, con numerose attività e progetti che nell’ultimo periodo prevedono tante attività svolte al di fuori della sede associativa: “La sede di Foggia nasce principalmente da un gruppo di genitori – dichiara Elisabetta Chiaromonte, presidente AIPD Foggia – che si sono messi insieme per affrontare al meglio le stesse problematiche. Oggi quel gruppo di genitori è diventata una seconda famiglia con un nutrito gruppo di volontari che donano il proprio tempo per far vivere delle esperienze altamente inclusive ai ragazzi con Sindrome di Down. Tante sono le attività che abbiamo realizzato, tante altre quelle in cantiere. L’importante è accompagnare con amore i nostri ragazzi in esperienze formative all’aria aperta o all’interno di altri contesti dove possono divertirsi e apprendere”.
CHE COS’E’ L’AIPD| L’Associazione Italiana Persone Down (AIPD) è un’associazione non lucrativa di utilità sociale nata nel 1979 a Roma che si occupa delle persone con la Sindrome di Down. L’associazione nasce il 2 gennaio 1979 a Roma con il nome di Associazione Bambini Down (A.B.D.). Nel 1982, a Viterbo, apre la prima sezione. In questi anni nasce anche il giornale Sindrome Down Notizie, inoltre a partire dal 1987 l’associazione organizza la Giornata Nazionale della Persona con Sindrome di Down. Nel 1989 nasce il primo corso di educazione all’autonomia. In Italia le sezioni AIPD sono 50 sparse su tutto il territorio nazionale. Tra cui quella di Foggia. In Italia ogni 1.200 bambini che nascono, 1 ha la sindrome di Down. Secondo alcune ricerche, in Italia ci sono circa 38.000 persone con la sindrome di Down e la maggior parte ha più di 25 anni. La presenza del cromosoma numero 21 in più fa sì che le persone con la sindrome di Down facciano un po’ di fatica a fare le cose che si fanno tutti i giorni e che si imparano a scuola. Questo perché il cromosoma in più rallenta la loro crescita e rende tutto un po’ più difficile… ma non impossibile. Le persone con sindrome di Down possono fare quasi le stesse cose che fanno gli altri, solo con più fatica e mettendoci più tempo. Lo sviluppo (cioè la crescita) di un bambino con la sindrome di Down avviene infatti più lentamente, ma nello stesso modo degli altri bambini. I bambini con sindrome di Down fanno le stesse cose degli altri bambini: camminare, parlare, correre, giocare, andare a scuola, imparare a leggere e a scrivere, stare con gli amici. Le persone con sindrome di Down sono però tutte diverse tra loro e hanno bisogno di aiuti diversi. La maggior parte raggiunge un buon livello di autonomia personale. Impara a curare la propria persona (lavarsi, vestirsi, ecc.), a cucinare, a uscire e fare spese da soli, fare sport, frequenta gli amici, ha un fidanzato o una fidanzata. Molte persone con la sindrome di Down da adulti imparano un mestiere e trovano un lavoro, svolgendolo bene. Insomma, le persone con sindrome di Down sanno fare molte cose e ne possono imparare molte altre. Perché queste possibilità diventino realtà è importante che tutti imparino a conoscerle, ad aiutarle nel modo giusto e ad avere fiducia nelle loro capacità… che sono tante tutte da scoprire.