Bere l’acqua per l’uomo è vitale, rappresenta il 60% del peso corporeo, favorisce l’idratazione e ha un grande potere dissetante. Naturale o frizzante, è comunque preferibile rispetto a qualsiasi altro tipo di bevanda. Molti acquistano quotidianamente un determinato tipo di acqua per gusto e consistenza, o perché affezionati ad uno specifico marchio, trascurando l’etichetta.
Alcune credenze invece, fanno preferire l’acqua frizzante alla naturale, poiché si pensa che faccia digerire e che disseti maggiormente. Altri demonizzano l’acqua frizzante, credono che faccia ingrassare, che rovini lo smalto dei denti, e che possa favorire l’accumulo di calcoli renali. Ma è davvero così?
Cosa cambia fra acqua naturale e frizzante?
L’acqua naturale è così chiamata perché sgorga naturalmente dalle fonti, mentre la frizzante viene prodotta artificialmente ed è ricca di anidride carbonica addizionata attraverso il processo di carbonazione. Eccezione è l’acqua effervescente naturale, l’anidride carbonica in questo caso è presente dalla sorgente.
Che sia liscia o gassata, l’acqua si divide in quattro grandi gruppi in base al residuo fisso di minerali:
- acque minimamente mineralizzate o povere di sali (residuo fisso < 50 mg/l);
- acque oligominerali o leggermente mineralizzate (residuo fisso compreso tra 50 e 500 mg/l);
- acque minerali o mediamente minerali (residuo fisso compreso tra 500 e 1500 mg/l);
- acque ricche di sali minerali (residuo fisso superiore a 1500 mg/l).
A seconda dei casi è indicata una categoria che risponda a specifici bisogni, ad esempio sceglieremo un’acqua povera di sodio volta a combattere problemi legati alla pressione alta, oppure un’acqua calcica che andrà a prevenire l’osteoporosi negli anziani.
Perché è meglio bere acqua naturale?
Bere acqua naturale è meglio perché è ha un effetto diuretico maggiore e, a differenza di quella frizzante, non favorisce un’immediato senso di sazietà, per questo si tende a consumarne di più. Ciò vuol dire che stimola ricambio idrico e pulizia delle vie urinarie. La diuresi è il processo, assieme alla sudorazione, che mantiene l’equilibrio idrico, preserva il volume del sangue e regola l’ossigenazione delle cellule. Coloro che soffrono di ritenzione idrica, infatti, dovranno bere tanta acqua, facendo anche attenzione a seguire una dieta sana, iposodica e limitare l’uso di alcolici.
Quanta acqua frizzante si può bere al giorno?
Partendo dal presupposto che siano praticamente uguali, non a tutti è consigliato bere acqua frizzante. Ad esempio, l’acqua frizzante non è indicata per soggetti che soffrono di alcune patologie come ulcera, gastrite o reflusso gastroesofageo, e un consumo eccessivo potrebbe dilatare le pareti gastriche favorendo gonfiore addominale e meteorismo.
Falso è il mito per cui l’anidride carbonica sarebbe la responsabile di problemi legati alla perdita di smalto dei denti e alla produzione di calcoli renali, i quali in realtà, si formano per motivi differenti.
L’ideale sarebbe integrare entrambe le tipologie di acqua, limitando l’assunzione di quella frizzante: un buon compromesso sarebbe di berne circa 3 bicchieri nell’arco di una giornata. A tal proposito, se limitata durante i pasti, aiuterebbe la secrezione dei succhi gastrici, favorendo la digestione. Inoltre, le bollicine stimolano i ricettori del gusto fino ad anestetizzarli, donando una maggiore sensazione di freschezza al palato.
Conclusione
Bere acqua, che sia frizzante o naturale, è davvero importante per la salute: aiuta a mantenere un corretto equilibrio idrico, migliora la funzione renale ed elimina le tossine in eccesso. Nel periodo estivo, poi, è importantissimo bere molto per evitare condizioni di disidratazione gravi. Per tutti quelli che non gradissero il fatto che l’acqua sia insapore, vi consigliamo di aggiungere qualche goccia di limone, foglioline di menta o aromatizzanti naturali.