alle-carceri-umbre-strumenti-di-diagnostica-inutilizzati

Alle carceri umbre strumenti di diagnostica inutilizzati

Alle carceri umbre strumenti di diagnostica inutilizzati 
ph sito Uilpa

L’Assemblea legislativa ha approvato la mozione – a firma di Manuela Puletti (Lega Umbria) – che impegna la Giunta “ad intraprendere tutte le azioni necessarie per avviare una ricognizione presso le Aziende ospedaliere di Perugia e Terni della strumentazione inutilizzata destinata alla diagnostica per immagini da destinare ai luoghi di detenzione presenti sul territorio regionale, garantendo in tal modo: l’universale diritto alla salute dei detenuti, migliorando al contempo, il prezioso servizio che gli agenti di polizia penitenziaria svolgono quotidianamente nelle carceri umbre ed infine garantendo la sicurezza e la quotidianità della cittadini”. “In Umbria – si legge nell’atto di indirizzo – sono presenti due case di reclusione nei comuni di Spoleto ed Orvieto e due case circondariali nei comuni di Terni e Perugia, dove allo stato attuale, sono presenti oltre 1.400 detenuti, la maggioranza dei quali condannati in via definitiva.

L’Umbria ha superato i limiti di capienza regolamentare previsti dalla normativa attualmente vigente, che prevede 9 metri quadrati per singolo detenuto, più altri 5 metri quadrati destinati alle aree comuni all’interno delle celle di detenzione”. “Il quadro delineato nella nostra regione – è detto ancora nell’atto, secondo quanto riferisce un comunicato della Regione – si è fatto con il passare del tempo ancor più preoccupante, come ha avuto modo di evidenziare la Relazione per l’anno 2021 presentata dal Garante dei detenuti, Giuseppe Caforio, nel corso di un’audizione in Terza commissione consiliare. L’accorpamento gestionale che ha coinvolto i Provveditorati di Toscana e Umbria, ha comportato un incremento rilevante della popolazione carceraria e l’aumento delle problematiche da fronteggiare all’interno delle carceri umbre, dove si sono susseguite rivolte e aggressioni agli agenti di polizia penitenziaria”.

“In Umbria – si sottolinea – tra le criticità maggiori che vengono segnalate, risulta essere significativamente rilevante la mancanza di oltre cento agenti di Polizia penitenziaria che, unitamente ad un adeguato ricambio generazionale, permetterebbero il miglioramento delle condizioni lavorative all’interno di questi problematici luoghi di detenzione”. “Per evitare il peggioramento di una situazione già altamente compromessa – continua la mozione approvata – si rende necessario anche un adeguamento dei servizi di medicina e assistenza medica in ambito penitenziario, soprattutto vista la carenza di personale preposto alla vigilanza, andrebbero limitati gli spostamenti dalle case circondariali ai nosocomi umbri dei carcerati, per esami o check up periodici da svolgersi con l’ausilio delle strumentazione per la diagnostica immagini.

Ciò comporterebbe il miglioramento del servizio svolto dagli agenti di polizia penitenziaria ed eviterebbe l’insorgere di eventuali criticità di ordine pubblico, essendo presenti nelle carceri umbre detenuti ad alta sicurezza o in regime di 41 bis, che necessitano di un impiego cospicuo di uomini e mezzi per la vigilanza durante qualsiasi loro uscita, circostanze in cui il pericolo di fuga o evasione sarebbero sempre possibili, a danno della sicurezza e della serenità della comunità regionale”.

Related Posts

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *