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Aminta – Genazzano – Secolo d'Italia


10 Gen 2023 0:01 – di Redazione

All’Oro
Via Trovano, 3 – 00030 Genazzano – Roma
Tel. 06/9578661
Sito Internet: www.amintaresort.it

Tipologia: tradizionale con spunti creativi
Prezzi: antipasti 25€, primi 30€, secondi 40€, dolci 20€
Chiusura: Domenica sera; Lunedì e Martedì

OFFERTA
Un pranzo da Aminta a Genazzano vale sempre la gita, sia per il piacevolissimo ambiente sia soprattutto per la cucina curatissima di Marco Bottega, chef a cui è difficile trovare difetti, in un indovinato mix fra tradizione ed innovazione, con ingredienti locali sapientemente abbinati. I prezzi non sono leggeri ma in linea con altri ristoranti di questo livello; oltre la scelta à la carte ci sono due menù degustazione che permettono un’ampia panoramica sulla cucina di Aminta: il classico “Ingredienti” proposto a 120 euro con cottura a sorpresa (è appunto indicato solo l’ingrediente principale), e l’altro denominato “Inverno” al prezzo di 180 euro. Si comincia bene con l’assortimento di sei tipologie di pani e grissini, tutti fatti in casa, e un mirabolante benvenuto composto da sei assaggi: tra i più memorabili citiamo la sfera di pane e formaggio fritta, le crocchette di pere ai tre pepi, il bignè con mousse di funghi e la classica “patata che vuole diventare nobile”, ossia una crema di patate ricoperta di polvere di tartufo. A seguire, del baccalà mantecato con verdurine fresche, delle animelle con spinaci in due consistenze (mousse e foglia), l’uovo croccante (bazzotto) e l’impeccabile ragù di lumachine su polenta integrale e puntarelle, un altro classico di Bottega. Si indulge all’opulenza con il foie gras, zucca alla mantovana e liquirizia, per poi arrivare ai magistrali fagottini di lepre con pecorino e salsa di ortica, una delizia per l’occhio e per il palato. Il piccione, poi, viene declinato in due versioni: petto allo spiedo con mele cotogne e coscia con purè di patate e tartufo, quest’ultima lievemente troppo asciutta. Si arriva infine al trionfo del dessert Orto: un vasetto con mousse di amarena, morbido di latte, crumble di cioccolato a simulare la terra e verdurine autentiche, miniaturizzate, in un insieme godibile sia per gli occhi che per il palato. In chiusura, una ricca variazione di piccola pasticceria, tra cui notevole il macaron, e il caffè, accompagnato da zuccheri aromatizzati, che a nostro parere nulla aggiungono a una miscela ricca e ben estratta.

AMBIENTE
Annunciato il trasferimento in una nuova struttura a settembre 2022; non dubitiamo che rimarranno le caratteristiche di una sala ampia e ben arredata, dai tavoli distanziati e con tovagliato e apparecchiatura classici. All’esterno ci sarà sempre una piscina con i divani dove rilassarsi.

SERVIZIO
Attentissimo e non affettato, ricco di spiegazioni. Bonus per lo chef che passa spesso in sala e a cui piace spiegare i propri piatti agli ospiti.

Recensione a cura di: Roma de La Pecora Nera – ed. 2022 – www.lapecoranera.net

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