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Cacciatore di frodo uccide un cervo nel Centro di recupero gestito dai carabinieri della Biodiversità

Aveva ucciso un cervo a colpi di fucile nell’area che ospita il Centro di recupero per animali selvatici ed esotici ed il Centro di accoglienza per agli animali confiscati, gestito nella zona di Formichella sul monte Peglia dal reparto carabinieri biodiversità. Responsabile un uomo residente a San Venanzo.
L’animale, insieme ad altri quattro cervi, era detenuto all’interno di un’area recintata, di circa tremila metri quadrati, poco distante dalla sede del Centro, dove operano militari e operai specializzati del Reparto Biodiversità. La struttura di accoglienza è collocata all’interno di una vasta area boscata ed agricola di circa 125 ettari, interamente di proprietà statale, delimitata a sua volta da una ulteriore delimitazione di sicurezza esterna.
Le protezioni messe in atto non hanno però impedito al cacciatore di frodo di penetrare la mattina del 26 gennaio scorso all’interno dell’area scavalcando la recinzione e con un fucile, abbattere uno dei cinque cervi (creando peraltro agitazione e stress negli altri cervi presenti), approfittando della momentanea lontananza del personale impiegato in altre aree del Centro e della impossibilità di fuggire dell’animale, peraltro da anni ospitato presso il C.R.A.S.E.. Una volta abbattuto il povero animale, l’uomo ha atteso poche ore per poi fare ritorno sul posto insieme ad un complice residente ad Orvieto con il quale hanno prelevato l’animale, trascinandolo via con un fuoristrada a cui lo avevano legato con delle cinghie fino ad una radura appena fuori dell’area demaniale, portando così a compimento, in concorso, il furto dell’animale.
I due però non si sono accorti delle fototrappole che precedentemente erano state piazzate dai Carabinieri Forestali in alcuni punti cruciali, vicino alle recinzioni. L’esame delle immagini, nella loro evidente chiarezza, nonché successivi accertamenti ed attività delegata dalla Procura, consistenti in perquisizioni domiciliari e sequestro di ulteriori elementi di prova, hanno consentito di individuare i due responsabili, che si trovano ora indagati per uccisione di animale e furto aggravato commesso con violenza e all’interno di area demaniale, gestita dai Carabinieri della Biodiversità.
Le indagini sono state condotte dal Nucleo di Polizia Ambientale, Agroalimentare Forestale (N.I.P.A.A.F.) del Gruppo Carabinieri Forestale di Terni (Ten. Col. Elena Candela), coordinate dalla Procura di Terni diretta dal
Procuratore dr. Claudio Cicchella, hanno consentito di individuare con sorprendente rapidità i responsabili dell’uccisione e conseguente furto di un esemplare di cervo femmina dall’area demaniale statale che ospita il Centro Recupero Animali Selvatici ed Esotici (C.R.A.S.E.) nonché il Centro Territoriale di Accoglienza Animali Confiscati e Sequestrati (C.T.A.A.C.S.) di Formichella (in Comune di Orvieto – TR), del Reparto Carabinieri Biodiversità di Assisi.

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