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“Comunicazioni militari interrotte”: che succede fra Usa e Cina

Comunicazioni diplomatiche aperte ma contatti militari interrotti: è questa la paradossale situazione nella quale si trovano Stati Uniti e Cina in seguito alla vicenda dei palloni aerostatici. Una situazione ancora sotto controllo, visto che le porte della diplomazia sono ancora aperte, ma potenzialmente esplosiva.

La Casa Bianca ha spiegato infatti che le relazioni tra le forze armate dei due Paesi sono sospesi. Ed è anche per questo, ha dichiarato il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale Usa, John Kirby, che non era il “momento giusto” per consentire al segretario di Stato Antony Blinken di recarsi in Cina. Kirby ha tuttavia chiarito che i diplomatici statunitensi e cinesi possono ancora comunicare nonostante le tensioni sull’incidente del presunto pallone spia cinese abbattuto al largo delle coste della Carolina del Nord.

“Riconosco che ci sono tensioni ma il segretario Blinken ha ancora una linea di comunicazione aperta con il ministro degli Esteri. Abbiamo ancora un’ambasciata a Pechino e anche il Dipartimento di Stato può comunicare direttamente con il personale dell’ambasciata cinese qui”, ha aggiunto lo stesso Kirby.

“Sfortunatamente, le linee militari (tra Stati Uniti e Cina ndr) non sono aperte, ed è proprio quello che vorremmo vedere modificato”, hanno quindi fatto sapere dalla Casa Bianca. Reuters ha ricordato che la Cina ha tagliato diversi canali di comunicazione tra militari e altre aree di dialogo bilaterale dopo la visita a Taiwan dall’allora presidente della Camera degli Stati Uniti Nancy Pelosi, avvenuta lo scorso agosto. Una visita che ha portato le relazioni tra Washington e Pechino ad un livello pericoloso.

Il presidente statunitense Joe Biden ha tenuto un discorso incentrato sull’incidente del pallone cinese, dichiarando di volerne parlare con il leader cinese Xi Jinping e di sperare di andare a fondo della vicenda. Una possibile chiamata tra Biden e Xi potrebbe anche contribuire ad allentare le tensioni militari, tornate a livelli massimi per lo più in relazione alla questione taiwanese.

In risposta a una domanda, Kirby ha detto che Washington non ha ancora richiesto formalmente una chiamata con Xi, ma ha aggiunto: “Ciò non significa che non accadrà, che il presidente non vuole parlare con il presidente Xi. Biden lo farà”.

Una relazione complicata

Quella che sembrava essere l’inizio di una possibile distensione tra Usa e Cina si è trasformata in una diffidenza estrema. La sensazione è che, d’ora in poi, ogni possibile sussulto di politica interna ad uno dei due Paesi possa aggravare la situazione.

Una domanda da porsi, ad esempio, è capire perché l’amministrazione Biden ha deciso di pubblicizzare il pallone aerostatico avvistato sul Michigan ma non quelli precedenti segnalati. È possibile che i funzionari statunitensi ritenessero che quest’ultimo pallone sarebbe stato inevitabilmente scoperto dal pubblico anche in assenza di conferme ufficiali. O, molto più probabilmente, i falchi del Congresso potrebbero aver fatto pressioni per alzare l’asticella della tensione con Pechino.

Certo è che dalla Cina sono arrivate risposte piccate alla decisione statunitense di abbattere il pallone spia. “Ciò che gli Stati Uniti hanno fatto ha seriamente influenzato e danneggiato gli sforzi e i progressi di entrambe le parti nella stabilizzazione delle relazioni Cina-Usa dall’incontro di Bali”, ha dichiarato il vice ministro degli Esteri cinese Xie Feng. Il futuro dei rapporti sino-americani è nuovamente da riscrivere.

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