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Da una lite tra ex coniugi si scoprono armi e munizioni detenute illegalmente: denunciati due uomini

Gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Assisi, a seguito di chiamata al Numero Unico di Emergenza Europeo, sono intervenuti in un’abitazione di Bastia Umbra per una lite tra ex coniugi.

A richiedere l’intervento era stata una donna che ha riferito agli agenti di essere stata raggiunta nell’appartamento dal suo ex marito – un uomo classe 1977, gravato da numerosi precedenti di polizia e dalla misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare con divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa – con il quale aveva avuto un’animata discussione. Il 44enne si era poi allontanato prima dell’arrivo dei poliziotti.

Nonostante gli evidenti segni di percosse, la vittima ha negato di essere stata aggredita fisicamente, rifiutando l’intervento dei sanitari.

Dopo aver invitato la donna a richiamare in caso di necessità e a presentarsi presso gli uffici del Commissariato per presentare querela, gli operatori hanno preso contatti con i genitori dell’uomo, residenti nello stesso stabile, che hanno riferito di aver ricevuto la visita del figlio, il quale aveva chiesto loro del denaro. Il padre – cittadino italiano, classe 1953 – ha poi raccontato che, visto l’abituale uso di alcol e stupefacenti, aveva deciso di assecondare la richiesta per evitare problemi.

Gli agenti hanno quindi reso edotto l’uomo delle sue facoltà di legge, dopodiché, hanno effettuato una verifica in merito all’eventuale possesso d’armi, accertamento dal quale si è rilevato che il 69enne era destinatario di un provvedimento prefettizio di divieto detenzione armi e munizioni.

Sentito in merito all’eventuale possesso di armi, l’anziano ha riferito di averle tutte cedute ad un amico – un cittadino italiano, classe 1956 – ma che queste erano comunque custodite all’interno di un armadio blindato situato nella propria abitazione e del quale non possedeva le chiavi.

Per questo motivo gli agenti, dopo aver effettuato i dovuti accertamenti, hanno contattato il titolare delle armi che, portatosi sul posto con le chiavi dell’armadio, ha consentito le verifiche degli agenti.

I poliziotti si sono poi portati nell’abitazione del 66enne per verificare la corretta detenzione delle armi in suo possesso, constatando che tra quelle denunciate, non risultava un revolver lanciarazzi. Sentito in merito, l’uomo non è stato in grado di spiegare che fine avesse fatto l’arma.

Per questi motivi, al termine delle attività di rito, i due uomini sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per i reati di falsità ideologica in concorso e detenzione illegale di armi e munizioni.

Gli agenti hanno poi provveduto al sequestro delle armi detenute presso l’abitazione del 69enne e al ritiro cautelare delle altre armi e delle munizioni detenute nell’abitazione del 66enne, al quale, peraltro, è stata anche ritirata la licenza.

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