25 Mar 2023 20:23 – di Augusta Cesari
“Non vogliamo abolire il reato di tortura”. Il capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti ribatte poi, punto per punto, le polemiche strumentali aizzate dalle opposizioni su vari temi. Il lessico del governo sta diventando l’unico motivo per le opposizioni per giustificare la loro esistenza in vita, politicamente parlando. Prima l’Anpi e poi la sinistra hanno cercato per forza la rissa pure sulle parole accorate con cui il premier da Bruxelles ha ricordato l’eccidio delle Forze Ardeatine. Di seguito le opposizioni hanno mosso una canea sulla presunta volontà di abolire il reato di tortura. Foti lo aveva spiegato bene venerdì, ma è costretto a ritornarci sopra, visto che le polemiche non si placano. E le opposizioni continuiano a esternare a più non posso. La proposta di legge targata Fdi sul reato di tortura “è un’iniziativa parlamentare promossa da alcuni deputati di Fratelli d’Italia, in piena autonomia. Nella legittima convinzione che il Parlamento è libero, anzi ha tutto il dovere, di legiferare sui temi che ritiene di interesse pubblico”. Tuttavia è sbagliato parlare di abolizione, spiega in un’intevista a tutto campo rilasciata all’Adnkronos.
“Il testo è un punto di partenza”
“Nel merito – spiega Foti- la proposta può servire di stimolo ad aprire un dibattito volto a tipizzare, in modo chiaro e nitido, il reato di tortura. Il testo è dunque un punto di partenza che può essere declinato in ragione della comune sensibilità delle varie forze politiche”. In particolare, sottolinea Foti, “mi pare giusto definire norme che consentano, da una parte, alle forze dell’ordine di poter intervenire senza che subito dopo si attivi una caccia alle streghe; e – dall’altra – di non garantire alle stesse alcuna immunità o zona franca”.
Figli di madri detenute, Foti: “La sinistra mai condannò il metodo Bibbiano”
C’è un altro terreno su cui sinistra e opposizioni stanno attaccando strumentalmente il governo, evitando da andare a fondo nell’analisi delle proposte: la questione delle madri detenute. È d’accordo con il suo collega Cirielli sull’ipotesi di togliere la patria potestà alle madri condannate al carcere in via definitiva? La domanda richiede “una premessa doverosa- risponde il capogruppo di FdI alla Camera-: già oggi le donne madri che commettono gravi reati sono soggette a un procedimento che le porta a perdere l’affidamento dei propri figli. Solo che, nelle more che ciò accada, a rimetterci sono i minori che possono finire in carcere insieme alle mamme”. Proprio la sinistra dovrebbe tenere un profilo prudente sul tema, consiglia Foti: “Alla sinistra, che si scandalizza ad interesse elettorale alternato, ricordo che mai elevò anche una sola parola di condanna per il ‘metodo Bibbiano’. Che vide sottratti i bambini ai genitori per casi assai meno gravi; senza che questi ultimi fossero delinquenti o, comunque, condannati anche solo in primo grado”, rimarca il presidente dei deputati di Fratelli d’Italia.
Foti: le opposizioni non trovano una sintesi sulla commissione Vigilanza
Si cambia argomento: A che punto siamo con le bicamerali?, gli chiede l’Adnkronos: sarà Floridia (M5S) la presidente della Vigilanza? “La scelta del nominativo da proporre quale presidente della Commissione di Vigilanza Rai spetta per consuetudine – non per legge – alle opposizioni. La maggioranza è disposta a votare il nome indicato, in modo unitario, dalle opposizioni. Ad oggi non abbiamo avuto indicazioni al riguardo: il che fa presupporre che le opposizioni abbiano difficoltà a trovare una comune sintesi”. “Sui tempi – conclude l’esponente di FdI- penso non si possa andare ulteriormente per le lunghe: l’auspicio è che gli organi della Commissione siano eletti entro le prossime due settimane”.