Una storia al limite dell’assurdo, ma con un lieto fine. Protagonista un’insegnante di Padova, residente a Mogliano, che ha subito una truffa tramite finto SMS nel novembre 2018.
La donna ha seguito le indicazioni di un sedicente operatore di Poste Italiane che l’ha invitata a confermare i suoi dati, risultato: il suo conto è stato svuotato di 39mila euro a causa di operazioni non autorizzate. Quattro anni dopo, l’Arbitro Bancario Finanziario ha decretato che Poste Italiane debba restituire all’insegnante 29mila euro. La truffa è stata causata dalla mancanza di sicurezza da parte di Poste Italiane nell’autenticazione delle credenziali della cliente.
Adico, l’associazione dei consumatori presieduta da Carlo Garofolini, ha assistito la donna nella sua richiesta. Questo tipo di truffa è diventata sempre più diffusa e gli hacker sono diventati sempre più ingegnosi, colpendo persone di ogni età e livello di esperienza.
L’analisi effettuata da Adico nel febbraio 2022 ha mostrato che le somme sottratte dai truffatori ammontano a circa 1 milione e 700 mila euro, con una media di 4.600 euro a persona. Circa il 45% dei casi seguiti da Adico riguarda correntisti del Veneto, ma le persone colpite risiedono in tutta Italia. Finora, un accordo è stato trovato con la banca per il 50% dell’importo rubato per il 167 soci, mentre 164 pratiche sono ancora in fase di definizione. 39 pratiche hanno avuto esito negativo a causa della “responsabilità” addebitata al correntista.