Seta , ristorante con due stelle Michelin del bravissimo Antonio Guida , è uno dei miei preferiti, ma sono arrivato anche oltre. Amo Torino, le Langhe, dove posso trovare i tartufi di qualità, ma anche il Veneto con La Peca dei fratelli Portinari in provincia di Vicenza, altro strepitoso luogo premiato con le due stelle.
All’estero ho avuto esperienze interessanti in Inghilterra, a Londra in particolare, dove sono stato dai più grandi, da Gordon Ramsey , a Ducasse e poi al Dinner by Heston Blumenthal . A Parigi da Ducasse sulla Tour Eiffel.
Tu hai un palato che memorizza, nel senso che hai dei ricordi nitidi di tutto quello che mangi?
Se un piatto mi colpisce lo ricordo anche a distanza di molti anni, uno in particolare mi è rimasto impresso. L’ho gustato a Casa Perbellini a Verona. Si tratta di una preparazione a base di carne di vitello con una spuma di prosciutto cotto. Apparentemente semplicissimo, con pochi ingredienti di altissima qualità, mi ha colpito al cuore e ogni volta che vedo lo chef, gliene parlo con toni entusiastici.
Come fa uno chef a diventare indimenticabile?
Il talento è una componente essenziale, sicuramente. Così come servono un mix tra la voglia di arrivare e la tecnica.
Poi, nello specifico, la ricerca degli ingredienti. Oggi risulta quasi obbligatorio avere il proprio orto anche in città. Cosa che da un lato fa sorridere, perché magari produce davvero poco, però dall’altro è bello che passi un messaggio positivo legato alla voglia di controllo della filiera e delle produzioni sostenibili.
A me fa particolarmente piacere quando, di buon mattino, vedo che lo chef si reca personalmente al mercato del pesce o della frutta. Ritengo sia importante e indice di serietà, dedicarsi anche a queste pratiche, che dimostrano un’attenzione speciale rivolta al cliente.
Perché non è solo la tecnica, ma anche l’ingrediente di qualità che fa il piatto. Se tu non sai riconoscere un buon prodotto, sicuramente il risultato non è ottimale.
Un altro elemento importante che caratterizza un bravo chef è l’esperienza costruita all’estero. Chi viaggia tanto, chi si lascia contaminare, ha sicuramente molto di più da dire. Il primo esempio che mi viene in mente è Anthony genovese con il suo ristorante di Roma Il Pagliaccio . Lo Chef con i suoi piatti ti fa girare il mondo, e ha ottenuto due stelle Michelin strameritate.
Dove fai la spesa?
Al classico supermercato, ma soprattutto online, dove riesco a soddisfare delle curiosità sui prodotti che scopro nei social, oppure per sentito dire. Dai panettoni selezionati, al pane, ai formaggi dei quali sono appassionatissimo.
Parlando di formaggi, tu arrivi da una zona di produzioni eccellenti…
Si, infatti, io abito a Cameri , il paese del Gorgonzola e posso affermare, senza ombra di dubbio, che quello prodotto dalla nostra Latteria Sociale sia il migliore in assoluto.
L’ho portato da Bottura , da Crippa , l’ho fatto conoscere a tanti chef che lo hanno molto apprezzato.
Dal 1914 i prodotti artigianali della Latteria Sociale di Cameri rappresentano una eccellenza del territorio, vincendo numerosi concorsi del settore e arrivando fino in Galles. Oltre al gorgonzola, del quale andiamo molto orgogliosi, sono riusciti a creare una Toma in pianura, formaggio che normalmente arriva dalle zone montane. Ma la vera novità è l’opera del bravissimo casaro, mio amico d’infanzia, che è riuscito a creare un processo di erborinatura nella Toma, inventando in questo modo una Toma blu , dove il piccante si è sposato alla perfezione con l’affumicato delle muffe, ottenendo un formaggio buonissimo e insolito.
Poi sono legato e amo molto i prodotti sardi. Sono originario dell’isola de La Maddalena, e quando mia sorella va giù, mi faccio portare la Peretta di Perfugas , il torrone di Tonara , la salsiccia di Irgoli e lo zafferano , per ritrovare i sapori della mia infanzia.
Crediti Foto Felice Marchioni