Il prossimo 11 febbraio, memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes, si celebra la Giornata mondiale del malato 2023, dal titolo “Abbi cura di lui”, giunta alla XXXI edizione in quanto istituita nel 1992 da San Giovanni Paolo II. Gli Uffici per la Pastorale della salute e liturgico delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno fanno propria con grande convinzione la tematica della Giornata, considerata particolarmente significativa come esortazione, dopo il terribile periodo pandemico, per una ripresa rinnovata di atti di condivisione e sincera disponibilità verso l’altro all’interno del cammino sinodale. Nella Giornata mondiale del malato, la diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino ricorda anche l’anniversario dell’ingresso del vescovo avvenuto 17 anni fa. (Continua dopo il video – link diretto)
Due gli appuntamenti in programma per la Giornata mondiale del malato 2023, il primo sabato 11 febbraio alle ore 15 con il santo rosario e a seguire alle ore 15,30 la santa messa presieduta dal vescovo delle due diocesi, monsignor Domenico Sorrentino presso la Chiesa di San Paolo apostolo (via del Roccolo a Foligno), situata vicino all’ospedale e scelta per testimoniare la vicinanza a malati, famiglie e personale sanitario. Domenica 12 febbraio alle ore 15,30 al Centro Pastorale di Santa Maria degli Angeli (Via Capitolo delle Stuoie, 13) ci sarà un incontro interdiocesano dei ministri straordinari della Comunione dal titolo “Il ministro straordinario della Comunione, annunciatore di misericordia”, in cui interverranno, oltre al vescovo Sorrentino, don Giovanni Zampa, vicario per la Pastorale della diocesi di Foligno e don Antonio Borgo, direttore dell’ufficio liturgico della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino.
“La figura del ministro straordinario della Comunione, che ispira il suo fondamento a servizio del prossimo, soprattutto se fragile e malato – spiega Marina Menna, direttrice dell’Ufficio per la Pastorale della salute della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino – ha un ruolo fondamentale nel non lasciare solo chi soffre, promuovendo momenti significativi di conforto e di vitale spiritualità. Confidiamo molto sul senso di questa figura di volontariato quale risorsa attiva di solidarietà umana e spirituale e presenza costante nelle nostre diocesi, anche allo scopo di intercettare i bisogni di persone malate o fragili della collettività territoriale e predisporre interventi più mirati di conforto e sostegno spirituale, ma anche mediazione nei confronti di servizi o istituzioni sanitarie o sociali. Riservare una speciale attenzione alle persone malate e a coloro che le assistono è un impegno che dovremmo sempre avere presente e concretizzare negli atti del nostro quotidiano, riconoscendo il valore e la dignità della persona, credendo di una comunità solidale che può diventare essa stessa ‘sanante’. Fare propria la fragilità degli altri – conclude Menna – ci impegna come persone, ad avere, trasmettere e ricevere il calore del cuore ed a vivere fraternamente; come cittadini, a non estraniarci dai problemi della collettività a diventare motore di sensibilizzazione per una società più giusta, traendo la forza dall’essere uniti e compiere un percorso con intenti comuni”.
Foto di Matheus Ferrero | via Unsplash
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