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I luoghi della memoria della montagna veneta: incontro con Annibale Salsa, past president Cai – Vivo Umbria

SCHIO – Venerdì 20 gennaio,  alle ore 20.30, a Schio – Lanificio Conte, spazio Espositivo, Largo Fusinelle, è previsto l’incontro “I luoghi della memoria, valore storico culturale della montagna veneta” con Annibale Salsa. Past president generale del CAI, ha insegnato antropologia filosofica e culturale all’Università di Genova ed è appassionato studioso della cultura alpina. L’evento fa parte del ciclo di otto dibattiti realizzati con l’obiettivo di entrare nel vivo dei temi trattati dalla mostra “Porte del Pasubio 1916-2022. Dalla città della guerra al Rifugio Papa”, visitabile fino al 26 marzo 2023.

“In generale, la montagna veneta rappresenta il baluardo difensivo della Serenissima Repubblica di Venezia. Essendo il territorio, prevalentemente di pianura: questo fronte rappresentato dalle prealpi venete ha costituito il baluardo difensivo nei confronti dei territori contigui, del Trentino e del Sud Tirolo. Si tratta di un aspetto molto interessante dal punto di vista etnografico e antropologico, ovvero la ragione per cui la Serenissima concesse ampie autonomie alle popolazioni: una sorta di facoltà di autogoverno alle comunità che frequentavano quei territori. Territori sottoposti a un processo di colonizzazione tedesca:, che hanno portato alla formazione delle cosiddette isole etnolinguistiche cimbre”, ha dichiarato Salsa in un’intervista video realizzata per il sito Porte del Pasubio.

“La fotografia consente un tipo di immedesimazione sul territorio, che invece una semplice osservazione di passaggio, non consente. In questo modo, l’osservatore può approfondire dei particolari che altrimenti sfuggirebbero. La fotografia ha un valore importantissimo che deve essere rivalutato in questo dinamismo liquido che rappresenta la società contemporanea”, continua Salsa.

Questi e altri temi sono i protagonisti dell’incontro, tra suggestioni storiche, antropologiche, rimandi e suggestioni del passato, capaci di fornire una fotografia lucida e appassionata del territorio che circonda il monte Pasubio, e non solo.

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