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I raid, le sirene e la paura costante : così la guerra ha colpito i bambini

A un anno dall’inizio della guerra in Ucraina, c’è un aspetto forse poco esplorato ma molto importante per capire la situazione umanitaria nel Paese. Riguarda la condizione dei bambini. I minori nel conflitto rappresentano come sempre la parte più vulnerabile della popolazione. In Ucraina non c’è purtroppo alcuna eccezione: molti bambini sono rimasti orfani, altri sono stati portati via dai luoghi in cui sono cresciuti, altri ancora sono deceduti nei bombardamenti. L’eredità del conflitto, a prescindere dal suo esito e dalla sua durata, è segnata da un’intera generazione che convivrà per sempre con lo spettro e i ricordi dei combattimenti.

Le gravi conseguenze psicologiche derivanti dal conflitto

Chi ha osservato l’inizio della guerra in Tv ha sicuramente, tra i principali ricordi, quello dell’attivazione degli allarmi aerei su Kiev e sulle altre città ucraine. Le sirene rappresentano del resto forse il tratto più distintivo di un conflitto, l’elemento che più di ogni altra cosa fa percepire di essere in un territorio sotto attacco.

Se per il pubblico tutto questo ha rappresentato uno choc, a maggior ragione i segnali di allerta per i bambini ucraini ancora oggi sono alcuni degli spettri principali da affrontare nella quotidianità. Il discorso vale per l’intera Ucraina e non soltanto per quelle regioni attraversate dalle trincee. I bombardamenti, da un anno a questa parte, coinvolgono tutte le principali metropoli. Da Leopoli a Kiev, passando per Kharkiv, Dnipro e Odessa. Si tratta di città dove le scuole sono aperte e dove, almeno in apparenza, è possibile condurre una vita più vicina alla normalità.

Mentre si fa lezione in classe oppure mentre si passeggia con i genitori sotto casa, ogni giorno milioni di bambini non appena avvertono le sirene sono costretti a cercare rifugio. Tutto questo si traduce in un’esperienza traumatica e drammatica. Vuol dire lasciare la propria vita in superficie per un periodo che può essere di un’ora o anche di un giorno, scappare dai luoghi della propria quotidianità e rintanarsi negli scantinati. La familiarità dei bambini con ambienti bui e freddi, con locali sotterranei della scuola o con le banchine della metropolitana usate come casa provvisoria, sta diventando uno degli aspetti più drammatici del conflitto.

Un dramma che fa meno rumore forse, soffocato dalle tragedie quotidiane di civili e militari nel conflitto, ma che è destinato a produrre effetti significativi nella psiche di un’intera giovane generazione. Del resto, i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità parlano molto chiaro: in qualsiasi guerra, è calcolato che una persona su cinque è soggetta a forme particolarmente critiche di disturbi mentali. Una media che è ancora più elevata se si considera esclusivamente la popolazione più giovane. Il ministero della Sanità ucraino, assieme all’Oms, ha lanciato nei mesi scorsi un monitoraggio relativo alla salute mentale dei cittadini ucraini. É emerso che almeno dieci milioni di persone soffrono di problemi psichici, il 40% dei quali ha presentato forme e patologie molto gravi.

“I dati e le prove che il ministero della Salute e l’Oms hanno raccolto negli ultimi mesi – ha dichiarato in una nota Hans Henri Kluge, direttore di Oms Europa – stanno fornendo maggiore chiarezza sulle sfide che devono essere affrontate con urgenza e sulle priorità che ci attendono, tra cui la salute mentale, la riabilitazione e l’accesso della comunità ai servizi sanitari”. Una situazione quindi drammatica non legata soltanto ai bombardamenti. La distruzione delle proprie case, la perdita di amici o parenti, l’evacuazione dai paesi più esposti alla linea del fronte sono altre fonti di traumi molto gravi per i bambini. Difficili, nel lungo periodo, da curare.

I numeri diffusi da Save The Children

A sottolineare con decisione la grave situazione dei minori in Ucraina è stata nelle scorse ore Save The Children. In una conferenza stampa la direttrice della divisione ucraina, Sonia Khush, ha parlato di una situazione drammatica per i bambini. “Molti bambini – ha dichiarato – hanno assistito alla distruzione delle loro case e scuole e all’uccisione dei loro cari a causa di bombardamenti e missili incessanti. E mentre la guerra entra nel suo secondo anno, i più piccoli continuano ad assistere a nuove ondate di violenza. I bambini non hanno iniziato questa guerra, ma ne stanno pagando il prezzo più alto”.

L’Ong ha diffuso poi alcuni dati importanti per capire cosa ha rappresentato il primo anno di conflitto per le categorie più deboli. Partendo dai numeri diffusi dall’Alto Commissario delle Nazioni Unite per il rispetto dei diritti umani, dal 24 febbraio a oggi sono morti 438 bambini e 851 sono rimasti feriti. Molti di loro sono stati coinvolti nei bombardamenti.

Save The Children ha puntato anche l’attenzione sulle violenze sessuali e di genere. Al 31 ottobre 2022, sono stati denunciati almeno 86 casi di violenza. “La Commissione d’inchiesta internazionale indipendente delle Nazioni Unite sull’Ucraina – si legge nel rapporto dell’Ong diffuso a margine della conferenza stampa – ha documentato casi di violenza sessuale e di genere contro i civili, con vittime di età compresa tra i 4 e gli 82 anni, e casi in cui le bambine e i bambini sono stati violentati, torturati, confinati illegalmente, uccisi e feriti in attacchi indiscriminati con armi esplosive”.

A rischio sanità e istruzione

C’è poi un altro aspetto della guerra che rischia di penalizzare i minori. Riguarda la distruzione delle strutture sanitarie e di quelle scolastiche. Secondo le autorità ucraine, dall’inizio del conflitto sono state danneggiate o distrutte almeno 703 tra strutture sanitarie e di primo soccorso. Per i minori si traduce in una minore possibilità di accesso alle cure. Si calcola inoltre, come reso noto sempre da Save The Children, che dal 24 febbraio scorso il 10% dei neonati ucraini è nato prematuramente. Anche questo un segno della pressione psicologica che la guerra ha imposto ai cittadini e, in questo caso, alle madri.

Sul fronte dell’istruzione invece, il governo ucraino ha calcolato la distruzione di almeno il 20% delle strutture scolastiche. In molte comunità è impossibile portare avanti i programmi scolastici, con i bambini e i minori costretti a emigrare altrove. Sono 406 infatti, in assoluto, le strutture giudicate completamente distrutte e 2.619 quelle invece parzialmente distrutte.

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