Può capitare a tutti nel corso della vita e non c’è niente di cui vergognarsi. A volte sperimentiamo un calo del desiderio, che prende il nome di iposessualità o disturbo dell’interesse sessuale.
L’iposessualità non è associata a nessun orientamento sessuale in particolare (e quindi, a maggior ragione, non va confusa, come vedremo, con l’asessualità) e può scaturire in base a differenti cause. Come sempre qui diamo indicazioni di massima, ma il passo più importante che dovrete fare è rivolgervi a un* professionista per tutte le spiegazioni del caso e i passi successivi.
Cosa significa iposessualità?
Msd Manuals parla di iposessualità come di disturbo dell’interesse sessuale, descrivendolo così:
Il disturbo dell’interesse sessuale/dell’eccitazione è una mancanza o una diminuzione dell’interesse nell’attività sessuale e nei pensieri erotici e/o la mancanza di reazione alla stimolazione sessuale, mentale o emotiva (soggettiva) e/o fisica.
Ne esistono diversi tipi, ovvero:
- disturbo soggettivo, in cui l’eccitazione non avviene in nessun modo, tranne, in alcuni casi limite, attraverso la stimolazione sessuale in senso stretto;
- disturbo genitale, in cui la risposta alla stimolazione c’è in relazione a una situazione (un bacio, un video erotico o porno, preliminari), ma non a seguito della stimolazione sessuale, e in cui secrezioni e sensibilità genitali sono ridotte;
- disturbo combinato, in cui la risposta è completamente assente, così come le secrezioni e l’afflusso di sangue ai genitali.
Iposessualità e asessualità

Non bisogna mai confondere l’iposessualità con l’asessualità. L’iposessualità è una condizione psicologico-fisica con cause e conseguenze ben specifiche. L’asessualità invece è un orientamento sessuale. In altre parole si nasce asessuali, mentre iposessuali si può diventare.
Non solo: gli asessuali non sono interessati al sesso neppure come componente di una relazione romantica, ma comunque hanno rapporti sessuali senza conseguenze, cosa che non accade con gli iposessuali (in cui a volte un rapporto è associato a dolore, per esempio).
Le cause dell’iposessualità
L’iposessualità può avere diverse cause, cioè:
- ragioni psicologiche legate ad ansia, depressione, stress, mancanza di comunicazione con il partner o bassa autostima;
- ragioni autobiografiche, ovvero una sequela di esperienze sessuali insoddisfacenti per assenza di esperienza o scarsa comunicazione;
- ragioni fisiche, connesse con disturbi o condizioni mediche connesse ai cambiamenti ormonali (post-partum e in menopausa nelle donne per esempio), all’assunzione di farmaci (antidepressivi e beta-bloccanti in primis), alla stanchezza, all’eventuale asportazione di ovaie nelle donne, ma anche malattie croniche che danneggiano i nervi come diabete o sclerosi multipla.
Come gestirla e come parlarne

Come si fa a parlare con un medico di questi argomenti? Naturalmente non è facile. Può aiutare in alcuni casi che l’esperto o l’esperta appartenga al proprio genere, per potersi aprire meglio per questioni di pudore. Ma comunque è importante ricordare che i dottori non solo non ci giudicano, ma affronteranno il nostro problema dal punto di vista scientifico.
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Per gestire l’iposessualità il primo passo è parlarne quindi con un medico di base, che potrà indirizzarvi a uno specialista, che può essere un ginecologo per esempio, oppure uno psicologo. Vi saranno poste delle domande scomode: non siate in imbarazzo, quelle risposte serviranno agli specialisti per capire meglio come approcciarsi al vostro disturbo.
Il trattamento infatti andrà a cercare di risolvere la causa dell’iposessualità. Per esempio, se è causata da farmaci, si proveranno delle strade con medicinali che non possiedono questo effetto collaterale. Se invece la questione è di natura ormonale, dopo un esame del sangue, si provvederà a bilanciare gli ormoni. Naturalmente, se la questione ha natura psicologica, potreste sottoporvi a terapia individuale o di coppia.
Va da sé che se siete in una relazione stabile, dovrete fare appello a tutto il vostro coraggio e aprirvi con il partner o la partner. Alcune persone provano molto pudore in questo ed è estremamente comprensibile: potreste però avviare prima un percorso di psicoterapia individuale per liberarvi dei pregiudizi in tal senso e cominciare o ricominciare a comunicare con la persona che amate.
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