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Irma Testa, Paolo Pizzo, Greta Riccardi: storie di atleti coraggiosi| CulturaIdentità

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Quando toccherai il fondo con le dita a un tratto sentirai la forza della vita che ti trascinerà con sé… vedrai una via d’uscita c’è

Queste parole, semplici ma nello stesso tempo immense nel significato, scritte e musicate da Paolo Vallesi, cantautore che sfiorò la vittoria al Festival di Sanremo nel 1992, esprimono il senso, profondo ed immarcescibile della nostra esistenza.

La Forza della Vita è dentro di noi, ma la si conosce veramente soltanto quando sentiamo di perderla. Riuscire invece a scoprirla prima di quel momento, significa dotare la propria esistenza di una propulsione interiore straordinaria capace di contrastare qualsiasi difficoltà e quindi di annientare lo sconforto, la depressione, la quotidiana paura di non farcela.

Un esempio straordinario ci proviene da 3 grandi campioni dello sport italiano, Paolo Pizzo, Greta Riccardi, Irma Testa premiati con il Cuore di cristallo 2022, in occasione del Christmas Show, il Gala di Natale dello Sporting Milano 3.

Le loro storie sono un messaggio per tutti i giovani, a sviluppare quella forza inte- riore che gli permetterà di andare avanti, nonostante le avversità, un passo dopo l’altro.

Paolo Pizzo è uno schermitore italiano, appartenente all’Aeronautica Militare. La sua storia emblematica è di riscatto sociale e umano. Pizzo a 13 anni scoprì di avere un tumore al cervello. Gli allenamenti rallentarono e sembrava rassegnato. Un problema serio, che però teneva nascosto. Veniva ricoverato più volte ma, al di là dei parenti stretti, tendeva a non dire ciò che aveva, si vergognava. Solo quando ebbe la forza di parlare del morbo, riuscì a superare il problema, a controllarlo, a non esserne risucchiato tornando ad allenarsi con una ritrovata determinazione, fino a vincere il Campionato del mondo di spada nel 2011. Il morbo non era svanito e l’affliggevano alti e bassi; il crollo psicofisico era in agguato. Solo l’assunzione della piena e definitiva consapevolezza di dover convivere con la malattia fu trasformata da Paolo Pizzo in tenacia, quella tenacia che diede vigore alle sue doti tecniche e che lo portò nel 2017 a diventare, per la seconda volta, campione del mondo assoluto di scherma. La sua storia sarà un film per Rai1, intitolato La stoccata vincente, liberamente ispirato all’omonimo libro autobiografico scritto da Pizzo con il giornalista Maurizio Nicita. La fiction ri- percorrerà attraverso flashback la vita delcampione che nel 2023 compirà 40 anni, tornando indietro all’infanzia, al tumore, per poi arrivare fino all’affermazionepiù prestigiosa conquistata – assalto dopo assalto – proprio nella sua Catania, sede dei Campionati mondiali di scherma del 2011, in cui Pizzo (28enne), salì il gradino più alto del podio nella spada individuale.

Greta Riccardi è una giovane atleta, promessa della ginnastica ritmica, nel 2017, uscendo da scuola a Pavia, venne travolta da un tir attraversando la strada. Il flusso armonioso di una vita fatta di sogni, allenamenti e tanti traguardi raggiunti con ore e ore in palestra, da quando aveva cinque anni, sembrò interrompersi di colpo. Greta non perse conoscenza mentre i soccorritori la estraevano e il suo pensiero, come lei stessa racconta, andò al nastro, alle clavette, al cerchio, compagni della sua quotidianità sportiva. Sembrava tutto finito. La situazione era grave per le lesioni a gambe e bacino. Rimase nel letto dell’ospedale San Matteo per 5 mesi e nonostante la prospettiva di una riabilitazione lunga e dolorosa non demorse. Le parole di Greta raccontate ad una emozionata e commossa platea durante la premiazione del “Cuore nel cristallo“ sono emblematiche e segno di una esemplare determinazione: “Il dolore è stato tantissimo, avvertivo come delle scosse che partivano dall’anca sino al piede. Ma non ho mai mollato. La disciplina e il rigore che ho sempre messo nello sport mi hanno accompagnata anche durante la riabilitazione”. Il flusso continuo della vita dentro questa ragazza non si è mai fermato riuscendo, coraggiosamente, a tornare in pedana, con il suo inseparabile nastro, e a trascinare la sua squadra nelle competizioni. Greta è una vincente, come l’ha magnificamente descritta la giornalista Ilaria Brugnotti nel suo libro “Vincenti”.

Diversa ma uguale nel significato la storia di Irma Testa. Irma, Fiamme Oro, classe 97, è la donna delle prime volte del pugilato italiano. Nel 2016 a Rio è stata la prima pugile a partecipare ad un Olimpiade e a Tokio 2020, è stata la prima azzurra a vincere una medaglia. È vice campionessa del mondo e campionessa europea in carica. La sua storia è un grande romanzo di formazione. Una narrativa che nasce dallo sport, ma che lo trascende, trasformando la vita di questa atleta in una fonte d’ispirazione per registi e scrittori. Irma nasce e vive la sua infanzia nei quartieri difficili di Torre Annunziata, respirando l’aria della camorra e rischiando di esserne coinvolta. Vedeva tutti i giorni i suoi genitori spaccarsi la schiena per portare a casa un pezzo di pane; la quotidianità fatta di privazioni, poteva portarla a lasciarsi tentare dalle sirene camorriste e a prendere la strada senza ritorno del guadagno facile e dell’illecito. Nulla di tutto questo! Ecco l’incontro salvifico con lo sport e con la boxe che da quel giorno non ha più abbandonato fino a trasformarla, da minuta farfalla che era, nella prima pugile italiana di sempre alle Olimpiadi e a salire sul tetto d’Europa. La camorra la si sconfigge anche e soprattutto così. I momenti difficili, siano essi fisici che psicologici si superano, le tempeste si attraversano, le sfide si affrontano e si vincono grazie alla propria forza interiore.

Queste tre storie di vita e per la vita, possono trasmettere ai giovani un messaggio importante: se la vita ci mette di fronte a prove difficili, non bisogna nascondersi, ma trasformare il problema nella nostra forza.

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