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L'appello di Gasparri: «Domani Sanremo ricordi le vittime delle foibe. È un atto dovuto» – Secolo d'Italia

«Mentre assistiamo ancora una volta con rammarico alle inopportune esternazioni sul Giorno del Ricordo da parte dell’Anpi, rinnoviamo l’appello a tutte le istituzioni ad onorare questa celebrazione delle vittime delle foibe e degli esuli istriani, fiumani a dalmati che furono costretti a lasciare la loro casa e le loro terre dai comunisti titini». Alla vigilia del Giorno del Ricordo il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, lancia un appello a tutte le istituzioni ad onorare le vittime delle foibe.

Gasparri: «Sanremo renda omaggio alle foibe»

«L’Anpi si unisca al nostro appello – continua Gasparri – e chieda che anche la Rai, domani 10 febbraio, celebri nel corso del Festival di Sanremo questa ricorrenza, istituita con legge dello Stato, e la memoria di tanti italiani. Un segnale forte e un atto dovuto, così come lo sarebbe l’approvazione, da parte del Parlamento, della mia proposta di legge per sostenere i viaggi delle scuole nei luoghi che furono teatro di questa triste pagina di storia, troppe volte nascosta e ancora oggi negata da alcuni».

Foibe, Menia: «Vuoto di conoscenza»

E proprio oggi Roberto Menia, parlamentare FdI è intervenuto alla Università E-Campus di Roma alla presentazione del suo libro Dalle foibe all’esodo. «Si sono fatti tanti passi avanti; ma non si può dire – ha sottolineato – che il vuoto di conoscenza sulle foibe si sia colmato, dopo oltre sessanta anni di silenzio: per ragioni sia di politica interna che di politica estera, delle foibe non si è più parlato e ci sono intere generazioni che non hanno saputo nulla di quanto accaduto ai nostri confini orientali».

«Dispute di carattere ideologico»

«Purtroppo, ancora oggi il Giorno del Ricordo diventa occasione di nuove dispute di carattere ideologico che di fatto tendono a negare o a giustificare i fatti subiti dalla nostra gente – lamenta Menia – Per molti di loro fu drammatico anche l’arrivo in Italia, visti come fascisti in fuga e bastonati dai partigiani quando sbarcavano ad Ancona, accusati di rubare il pane agli italiani», ricorda.

«Sacche residue di negazionismo»

Oggi, comunque, «si sono fatti passi avanti enormi, da vent’anni lo Stato celebra il Giorno del Ricordo, nelle istituzioni come nelle scuole, facendo parlare voci che erano rimaste silenti. Oggi la grande maggioranza degli italiani più o meno sa cosa è accaduto durante la tragedia giuliano-dalmata tra foibe ed esodo e la politica ha posizioni comuni, salvo sacche residue di negazionismo e giustificazionismo inaccettabili. Oggi con il Giorno del Ricordo seminiamo semi di memoria e di giustizia, per una coscienza nazionale più ampia».

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