Roma, 6 feb — La frase «ti vedo solo come un amico» pronunciata da chi «friendzona»  rischia di costare molto caro. Soprattutto se di mezzo ci sono uno shock psicologico legato alle ferite emotive inferte e ai costi economici sopportati per lenire il dolore. La storia, pionieristica nel suo genere e raccontata dal Guardian, arriva da Singapore dove un uomo si è spinto sin nelle aule di tribunale, citando in giudizio una donna colpevole a suo dire di averlo traumatizzato e di aver, addirittura, umiliato e danneggiato la sua reputazione.

Il dongiovanni, evidentemente non rassegnato a un due di picche pietosamente celato dal classico e arcinoto «ti vedo più come un amico», si è rivolto al tribunale con una causa che dovrebbe prendere il via a partire dall’ormai prossimo nove febbraio. Il danneggiato, K. Kawshigan, ha citato la donna per condotta negligente e diffamatoria, traduzione in giuridichese del non aver ceduto alle avanche. Proprio da qui l’asserito trauma psicologico e reputazionale, con richiesta di assai generoso risarcimento.

L’uomo però, sempre secondo quanto riportato dal quotidiano britannico, non è nuovo a simili prodezze, tanto da essersi visto respingere una simile richiesta solo pochi mesi fa: altra citazione per danni, sempre contro la stessa donna, che secondo lui non avrebbe fatto nulla per migliorare la loro relazione. Il tribunale aveva archiviato la pretesa ritenendola, a tempo di record, manifestamente infondata.

Ossessionato

«Mi vede solo come un amico» ha dichiarato sconvolto l’uomo che per la prima volta aveva conosciuto la donna nel 2016. Una conoscenza che ad un certo punto avrebbe però assunto valenza del tutto diversa per i due protagonisti. «Mentre l’imputata considerava l’uomo solo come un amico, lui la considerava la sua “amica più intima”», è dato leggere nelle allegazioni fornite al tribunale. La donna avrebbe anche cercato di convincere l’amico a ricorrere ai servizi di uno psicologo, per lenire questa autentica, dolorosa ossessione: i consulti psicologici si sono poi tenuti ma per un arco temporale assai limitato, di soli pochi mesi.

La situazione è poi precipitata con quello che nei fatti è divenuto un autentico stalking da parte dell’uomo che ha tempestato l’amica di messaggi, email e richieste di appuntamento. Un comportamento talmente pervasivo e ripetuto da aver convinto la donna a sporgere denuncia nei confronti dell’uomo per molestie. E così, per reazione, l’uomo ha citato lei per danni, chiedendole la cifra record di due milioni di euro di risarcimento.

Cristina Gauri

Ti è piaciuto l’articolo?
Ogni riga che scriviamo è frutto dell’impegno e della passione di una testata che non ha né padrini né padroni.
Il Primato Nazionale è infatti una voce libera e indipendente. Ma libertà e indipendenza hanno un costo.
Aiutaci a proseguire il nostro lavoro attraverso un abbonamento o una donazione.