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Lockdown con il diavolo / 14 – Aldo Maria Valli

di Kennedy Hall

Malthus, ragazzo mio,

è un’eccellente notizia quella che mi dai: la divisione dei genitori si è sclerotizzata in una situazione di stallo in cui per lunghi periodi non c’è praticamente più alcuna interazione verbale tra i due. Per quanto divertente sia scatenare monumentali litigi in coppie sposate, in realtà il metodo più sicuro ed efficace è quello di isolarne i membri affinché tengano tutti i loro pensieri per sé. Durante le liti domestiche, per quanto comodo ci facciano, un rischio da tenere sempre presente è il difetto umano dell’empatia. Anche nel bel mezzo di un accesso d’ira, può sempre succedere che uno dei due possa avvertire il pungolo della coscienza se sente di essersi spinto troppo in là. Gli esseri umani hanno questa disdicevole capacità di vedere sé stessi attraverso gli occhi di un altro, e, proprio quando danno il peggio di sé, esiste sempre la possibilità che si rendano conto di quanto sono manchevoli. Questo tra coniugi accade spesso. Ti faccio un esempio: un marito urla alla moglie qualcosa che pensa veramente, e lei per tutta risposta comincia a piangere. Nel vederla, è probabile che l’uomo provi rimorso e chieda scusa. Hanno questa fastidiosissima capacità di perdonarsi a vicenda! Noi non possiamo accettare questo concetto di perdono perché non è per niente razionale. Oltre ad essere totalmente illogico, non tiene conto del fatto che ogni minimo debito che deve essere pagato sulla base della più rigida giustizia.

Si comportano come se con una miserabile frase del tipo “mi dispiace davvero” o “mi perdoni?” si potesse passare la spugna sulla lavagna delle loro discordie e malefatte, come se niente fosse. Falso! Non esistono mezzi naturali con cui si possa semplicemente cancellare un comportamento malvagio o la sofferenza che ne deriva, ma loro persistono comunque in questa illusione. Sotto questo aspetto, il Nemico è più colpevole di tutti, e si spinge fino ad imporre loro, come regola generale, di perdonarsi gli uni gli altri. Il Santo e Terribile Nome promuove questa esecrabile filosofia al punto di esserSi offerto in espiazione per le loro colpe; non solo concede loro il perdono, ma addirittura la riparazione dei loro peccati. Noi sappiamo però che questo tipo di negazione della vera giustizia non può essere tollerato e lo dimostriamo con il giusto trattamento che riserviamo ai nostri ospiti permanenti. Non un solo peccato può essere dimenticato e dobbiamo ricordare loro la natura totalmente irredimibile del loro destino. Non sono solo i dannati a dover essere inchiodati alle loro colpe, ma anche coloro che sono ancora sulla terra. Proprio come il nostro Padre Infero, i peccatori devono accettare il loro destino e rifiutare gli standard del tutto irragionevoli del Nemico; e perché qualcuno dovrebbe accettare leggi che non ha creato egli stesso? Lo vedi? Siamo noi che abbiamo il coraggio delle nostre convinzioni, non questi miserabili penitenti che affermano di provare dolore nell’anima per le loro trasgressioni. Il desiderio di perdono non è altro che una debolezza che non può essere tollerata dalla convinzione dell’Inferno.

In ogni caso, dato che la coppia non si parla più, non può nemmeno insultarsi a vicenda, il che annulla ogni rischio di empatia. Inoltre, la loro recente disputa domestica si è conclusa senza alcuna risoluzione e gli stessi problemi che hanno causato l’esplosione sono ancora ben piantati in profondità come altrettante schegge infette. E questo è un bene. Mentre passano le loro giornate in questo stato di isolamento verbale, le uniche impressioni che avranno l’uno dell’altra saranno una combinazione di parziali ricordi dell’ultima incendiaria interazione, di altri tutti volti all’auto-celebrazione e alla demonizzazione dell’altro, uniti all’immaginaria certezza di comprendere il funzionamento interno della mente del partner. In realtà, continueranno a creare nella loro testa una versione fittizia del coniuge, una caricatura insensibile e spietata della persona reale, per la quale nutriranno un crescente disprezzo. Ogni sguardo, ogni gesto può essere analizzato come una forma di comunicazione non verbale e, dal momento che non si parlano, possono interpretare questi segnali solo attraverso un pregiudizio ostile.

A questo punto forse sei un po’ confuso – ma che dico: certo che sei confuso! In questa situazione una forma di silenzio serve a meraviglia i nostri scopi. Normalmente incoraggiamo quanto più possibile il rumore e le distrazioni, come la propaganda ispirata che i conduttori dei telegiornali vomitano dallo schermo televisivo o quel fracasso inebriante che fanno risuonare nelle loro orecchie tutto il maledetto giorno. Tuttavia, non è sempre necessario che il rumore esterno sia presente quando il foro interno di un uomo è fragoroso come un teatro di guerra. Il vero fine del rumore è quello di distrarre l’uomo dalla riflessione e dalla pace mentale, e se il suo dialogo interiore è caotico, allora preferiamo che sia lasciato solo a rimuginare pensieri che lo danneggiano.

Avrai sicuramente sperimentato quanto sia utile per riempire di sciocchezze la loro mente inondarli di attività inutili sui loro dispositivi elettronici. Per quanto questo comportamento faccia leva sul loro appetito per i piaceri fugaci, è soprattutto un allenamento all’accidia. Mentre scorrono all’infinito pagine e immagini, hanno l’impressione di essere impegnati in una qualche forma di attività. In realtà è il dispositivo a svolgere la maggior parte del lavoro. Non solo non è richiesto altro che il semplice movimento del pollice, ma anche la mente è relegata in uno stato di inazione. Può capitare di sentire lo sfarfallio di qualche neurone quando un’immagine o un video eccitano la loro sensibilità, ma dopo ripetute esposizioni ad informazioni inconcludenti smettono di pensare e lasciano che sia il dispositivo a pensare per loro. Lo strumento diventa una specie di surrogato del cervello, che ospita tutti i loro pensieri e la loro immaginazione. Il trucco consiste nell’utilizzare questo delizioso metodo per spegnere la loro capacità di pensare in modo così totale da poter indurli a non fare assolutamente nulla. Lungi dall’essere uno strumento per provare sensazioni piacevoli, l’aggeggio diventa così un puro emissario di noia.

Ora, si potrebbe pensare che se si annoiano con i loro apparecchi elettronici ricorrano ad altre abitudini per passare il tempo, ma questo fortunatamente accade sempre più di rado. Molti esseri umani sono diventati così dipendenti dai loro gingilli che praticamente non sono più in grado di mobilitare le risorse cerebrali necessarie per svolgere la maggior parte delle attività mentali. È per questo che oggi ci ritroviamo con una folla di individui che dopo aver fissato per ore e ore i loro display debordanti di tanti bei colori vivaci non ricordano nulla di ciò che hanno visto. Il marito è ormai cotto a puntino per questo stato di profonda inerzia. Ormai trascorre le sue notti ipnotizzato in un torpore da semi-ebrietà, a fissare il suo computer fino alle prime ore del mattino. Tutto gli è venuto a noia, persino la vita stessa. E per rendere ancora più facile il nostro dominio, il telefono continua a squillare per le incessanti, sgradevoli chiamate dalla banca. Prima che iniziasse questo beneaugurato sequestro del mondo libero, la famiglia campava su un assurdo livello di esposizione creditizia, conducendo uno stile di vita tenuto a galla a colpi di rimborsi minimi e paga regolare a fine mese. Anche sotto questo punto di vista non rappresentano affatto un’eccezione: molte famiglie sono cadute in questa stessa spassosissima trappola. La quantità di denaro di cui ora dispongono è insufficiente e la prospettiva di riuscire a guadagnare abbastanza per raddrizzare le finanze nel futuro prossimo è piuttosto improbabile. L’uomo ha capito che la sua casa è diventata un carcere di pessima gestione finanziaria.

Sfrutta a tuo vantaggio questa atmosfera di ansia e disperazione. Mentre lui giace lì, gli occhi fissi sul suo computer come se nemmeno lo vedesse, il tuo compito è quello di incatenarlo alla paralizzante consapevolezza di aver ceduto ad uno stato di inazione assolutamente disastroso. Quindi, bombardatelo con una incessante raffica di immagini mentali e ricordi che gli rammentino i suoi continui fallimenti come uomo, come padre e come marito. Assicuratevi di procurargli una vorticosa, caotica stimolazione cerebrale che lo costringa ad alimentare pensieri e peccati che mettano a nudo il marciume morale della sua anima. Non divertitevi troppo e non permettete che questo momento si protragga più a lungo del necessario; se viene spinto all’apice della disperazione è possibile che invochi l’aiuto del Nemico – anche i pagani più induriti a volte lo fanno per debolezza – e noi non vogliamo che ciò accada. Invece, poco prima dell’orlo del baratro, ricordategli che, dopo tutto, non è del tutto indifferente ai piaceri che i suoi giocattoli elettronici possono offrirgli: rimane ancora quello, deliziosamente empio, che finora è riuscito ad eludere.

Gioca bene le tue carte e gli farai finalmente abbracciare una nuova forma di auto-medicina: il veleno puro e distillato della pornografia. In breve tempo lo farete cedere alle tentazioni più primitive, e si comporterà in modo non più umano di quello di uno scimpanzé chiuso da solo in una gabbia.

Oh, quanto mi piace il mio lavoro!

Alla prossima,

Quelle

14.continua

onepeterfive.com

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