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Montaruli e 110%, telegiornali silenti. La Rai annacqua le liti fra le destre

Sui casi Superbonus e Montaruli, Tg1 e Tg2 decidono di non parlarne. Per non dover scegliere a chi leccare i piedi. Ci voleva il rassicurante video social di Giorgia Meloni per far tornare il Superbonus notizia d’apertura del Tg1. Non certo per raccontare la […]

(DI MARCO FRANCHI – Il Fatto Quotidiano) – Ci voleva il rassicurante video social di Giorgia Meloni per far tornare il Superbonus notizia d’apertura del Tg1. Non certo per raccontare la baruffa provocata dallo stop del governo alla misura, decisione che ha creato parecchi malumori anche in maggioranza, ma per trasmettere il segnale che finalmente l’operoso esecutivo sta riparando i danni dei 5S.

Dopo che sabato sera il Tg1 aveva derubricato lo scontro in maggioranza a un servizio a metà telegiornale, ieri l’edizione delle 13:30 ha subito dato conto delle parole della premier, intervenuta “per fare il punto sugli interventi del governo, a partire dal Superbonus, in un video in cui ricorda come la misura sia costata 2 mila euro a cittadino, con truffe per 9 miliardi e il bilancio pubblico a rischio”. Tutti dati che vengono presi per buoni, naturalmente. Anche del contesto politico resta poco o nulla, tanto che spariscono pure le lamentale di Forza Italia. Anzi, il governo è magnanimo: “Inizia domani a Palazzo Chigi il confronto con le parti sociali”. E FI “sta preparando un maxi-emendamento a tutela di famiglie e imprese, ma senza sfasciare i conti pubblici”. Una gara di beneficenza. Non pervenuto in caso di Augusta Montaruli, la sottosegretario dimessasi per la condanna per peculato. Forza Italia e FdI litigano, ma il tele-spettatore ne è all’oscuro. E va così anche al tg delle 20, con Montaruli sparita dal notiziario mentre del Superbonus resta solo la voce della premier.

Non fa meglio il Tg2. Ieri, nell’edizione delle 13:30, il telegiornale apre con “l’intervento del (sic) presidente del Consiglio Giorgia Meloni”. Anche qui la chiave è solo positiva: l’incontro “con banche e associazioni di categoria” è necessario perché, come spiega la destra, “molte aziende rischiavano il tracollo”. Passa il messaggio che sia una salvifica toppa del governo Meloni a un oggettivo disastro del governo Conte. Draghi? Solo un passacarte. Ignorato, come Monteruli.

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